Temperature che scendono sotto lo zero in tutto il Medio Oriente, troppi i bambini della regione che si stanno ammalando, che smettono di andare a scuola e rischiano di morire.
Occorre un grande movimento globale e umano di carità o sarà una strage.
In Siria e in altre zone colpite da conflitti si rischia una strage di bambini a causa delle rigide temperature invernali. Da anni si denunciano le gravi condizioni in cui versano i bambini profughi interni ed esterni siriani in questo periodo dell’anno.
Purtroppo notizie come queste sembrano essere ignorate completamente, e invece si da importanza a notizie di minore urgenza rispetto a questa.
È evidente che questa guerra come altre non è più nell’agenda del dibattito politico, anzi anche in questo caso siamo di fronte all’ennesimo ‘effetto Aylan.
I bambini morti sono anche vittime di guerra, sono oltre 500.
Dall’11 dicembre sono più di 130mila, compresi 60mila bambini, le persone fuggite a causa dei combattimenti.
Molte famiglie non hanno un posto in cui ripararsi e dormono sotto le intemperie”, ha avvertito, insistendo sulla necessità di accesso umanitario per fornire “assistenza a centinaia di migliaia di bambini.
I bambini devono essere protetti sopratutto in tempi di guerra, vanno tutelati ad ogni costo.
Il Medio Oriente è una zona colpita da guerre che durano da anni ormai, e non si vede una fine a tutto questo.
Per i bambini l’istruzione, una vita e un’alimentazione sana dev’essere la base per il suo futuro. E’ impensabile che un bambino cresca tra bombe, fumo e macerie e magari veder morire i propri cari, restare senza un punto di riferimento.
Sono numeri impressionanti, oltre 500 che rimangono senza una casa, una famiglia, cibo e acqua pulita. Noi tutti siamo abituati a vivere nel comfort, e a tante cose non ci facciamo caso, non diamo peso.