La celebrazione del Venerdì nasce presso la Chiesa di Gerusalemme, che era solita rievocare, con particolari riti, la passione di Cristo presso i luoghi dove essa era realmente avvenuta. Il nucleo della celebrazione, così come testimonia Giustini, è la celebrazione della Parola di Dio e, in modo particolare, la Passione secondo Giovanni. Il tutto si svolgeva con la prostrazione del vescovo e la preghiera silenziosa, una prima lettura seguita dal Salmo, e una seconda lettura, cui seguiva il canto della Passione. Il tutto si chiudeva con le Orazioni solenni, che rielaborate, sono presenti oggi nella nostra celebrazione. Oggi è anche giorno di digiuno. Il Signore è assente dal mondo, allora i discepoli digiunano. L’odierna celebrazione non è stata molto cambiata. E’ stata introdotta la comunione dei fedeli. Il vescovo indossa le vesti rosse, simboleggianti la regalità di Cristo. Alla celebrazione della parola segue l’adorazione della Croce. La celebrazione termina con la comunione. In conclusione si può dire che nel venerdì santo la Liturgia della Parola proclama la passione, le Invocazioni pregano la passione, la Venerazione della Croce adora la passione e la Comunione ci fa comunicare con la passione.