Sembra già nota ai più l’utilizzo che avrà l’app Immuni, con base software creata da Android ed Apple, ovvero il monitoraggio su base volontaria per avere una percezione più chiara del diffondersi in maniera più o meno sensibile del Covid-19. Da poche ore è noto che il codice sorgente dell’applicazione, è stato pubblicato su Github, un servizio di hosting online dove gli sviluppatori di programmi e applicazioni condividono una versione “prototipo” di quella che sarà, rendendola disponibile agli utenti.
I dettagli emersi
Com’è risaputo, Immuni utilizzerà il Bluetooth per lo scambio dei codici univoci che verranno trasferiti tra due dispositivi vicini entrambi con l’app installata, e non utilizzerà in alcun modo il GPS, e sarà completamente anonima: nel caso l’incontro è inferiore ai 5 minuti, l’app non registrerà alcun dato e ogni registrazione non potrà durare più di 30 minuti, inoltre Immuni non potrà verificare gli stessi utenti tra i due telefoni su più giorni.
Le informazioni anonime verranno conservate sul database per 14 giorni prima di essere rimosse automaticamente, e verrà inviata una notifica in forma anonima solo se una persona con la quale l’utente è stato a contatto ha contratto il virus negli ultimi 14 giorni, fornendo anche un grado di rischio (con suggerimenti dedicati in base al grado di infezione), basato sul tempo di contatto e alla distanza dallo stesso e per rendere nota la propria positività al Covid-19 sarà necessario segnalarlo al personale sanitario, che fornirà una password apposita da inserire nell’app.
Dove verranno salvati i dati
L’app sarà disponibile tra fine maggio e inizio giugno sia sul Play Store per i dispositivi Android che sull’App Store di iOS, per chi usa prodotti Apple. I dati forniti da Immuni stanzioneranno su un server controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, denominato Sogei: chi deciderà di utilizzarli dovrà fornire solo la provincia di appartenenza.