Negli ultimi mesi abbiamo ben compreso la necessità e l’importanza di indossare delle mascherine per ridurre il più possibile il rischio di contrarre il covid-19, e sopratutto nel nostro paese la questione mascherine è ancora al centro di vari dibattiti, in primis dal punto di vista economico (successivamente il governo ha standardizzato il prezzo del tipo chirurgico a 50 centesimi l’una), quanto quello della presunta efficacia contro il virus. Insomma questo oggetto è diventato parte integrante delle nostre vite pur nella sua forma più semplice.
Il prototipo USA su una mascherina “elettronica”
Uno dei paesi più colpiti dall’epidemia, ovvero gli Stati Uniti sembrano particolarmente desiderosi di trovare un’alternativa “tech” ai classici modelli di protezione anti-contagio: l’università dell’Indiana che sta lavorando sul prototipo di una mascherina basata sul concetto di elettroceutico, ovvero in grado di generare una sorta di leggero campo elettrico capace di neutralizzare l’eventuale contagio, attivandosi in caso di leggera umidità.
La tecnologia utilizzata
Il tessuto creato è stato ribattezzato V.Dox, composto da matrice di punti di batterie microcellulari, un reticolo di punti metallici circolari alternati di argento elementare e metalli di zinco, all’interno di un tessuto in poliestere. I primi test sembrano dare esiti positivi ma ovviamente essendo ancora allo stato di prototipo, questa mascherina “hi-tech” dovrà essere approvata dalla Food and Drugs Administration per essere regolarizzata e diventare commerciabile a tutti gli effetti.