La Ndrangheta ha influenza forte anche a Verona: è quanto emerso dall’inchiesta coordinata dalla Dda di Venezia, operazione durata circa due anni e che ha portato il Gip a decidere per 26 arresti traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, estorsione, associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, emissione di false fatturazioni per operazioni inesistenti, truffa, corruzione e turbata liberta’ degli incanti, talora aggravati da modalita’ mafiose.
“Isola Scaligera”
17 di questi sono destinatari di custodia cautelare in carcere, 6 agli arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, e l’operazione denominata “Isola Scaligera” ha sequestrato beni per oltre 15 milioni di euro. E’ la prima volta che questo tipo di criminalità organizzata viene rilevata a questi livelli a Verona, come spiegato anche dal procuratore distrettuale antimafia, Bruno Cherchi.
Anche Flavio Tosi tra gli indagati
Sono presenti anche due figure politiche tra gli indagati: Andrea Miglioranzi, esponente della destra veronese, ex presidente di Amia, azienda municipalizzata dei rifiuti e Flavio Tosi, ex sindaco della città, esponente della Lega, accusato di peculato, sebbene l’ex primo cittadino scaligero abbia dichiarato di non sapere nulla in merito e di non aver subito perquisizioni domiciliari.