Ha toni decisi l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella giornata mondiale del rifugiato che cade il 20 giugno, in un contesto sociale ed economico come quello corrente che vede la media di rifugiati aumentare in modo esponenziale.
“Pandemia aggrava le condizioni dei rifugiati”
“L’impatto della pandemia aggrava ancor di più la critica condizione di quanti, a causa di conflitti o per la violazione di diritti fondamentali, sono costretti a fuggire dal proprio Paese. L’Italia mostra continuamente e con senso di responsabilità la sua vicinanza a coloro che affrontano tali drammatiche vicende, offrendo accoglienza e protezione” è quanto dichiarato dal capo dello Stato ricordando che “Il fenomeno delle migrazioni conta su un approccio italiano basato su strumenti importanti quali il programma nazionale di reinsediamento e i corridoi umanitari per rifugiati particolarmente vulnerabili, privi della protezione statale del paese d’origine e colpiti in misura considerevole dalle restrizioni determinate dall’attuale emergenza sanitaria”.
“L’Unione Europea faccia di più”
“La nostra azione di protezione e assistenza non puo’ deflettere o indebolirsi ma deve, anzi, rafforzarsi, con l’elaborazione di un nuovo corso dell’Unione Europea in materia di migrazioni e asilo, nel segno di un più incisivo e condiviso impegno comune. Rivolgo inoltre un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini delle Forze dell’ordine e delle amministrazioni dello Stato e a tutti gli operatori che forniscono i servizi necessari a garantire protezione internazionale a chi ne ha diritto. In questo sforzo si contraddistinguono anche le Organizzazioni Internazionali – e specialmente l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – cui l’Italia assicura il massimo sostegno in coerenza con la propria storica vocazione multilaterale“