Niente cali di tensione, il governo è pronto ad annunciare attraverso un comunicato del premier Giuseppe Conte, il prolungamento dello stato di emergenza dovuto al Covid-19 fino a fine 2020: è lui stesso a dichiarare in maniera piuttosto chiara l’intenzione da parte del governo di non rischiare ulteriori “lockdown” durante la visita a Venezia per assistere al sollevamento delle paratoie del Mose: “Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus. Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione“.
Cosa significa?
Lo status di emergenza scadrà infatto il prossimo 31 luglio, e il sempre più probabile prolungamento avrebbe funzione non di tenere sotto controllo il contagio ma di attivare degli strumenti per tenerlo il più possibile sotto controllo. Il senso stretto questo significa che eventuali norme e deroghe anti Covid potranno venire applicate in maniera pressochè istantanea, senza passare per il Parlamento, agendo così in maniera repentina.
Le motivazioni
Con lo stato di emergenza promulgato, si potrà proseguire con l’uso dei dpcm (decreti del Presidente del Consiglio dei ministri) strettamente legati alla situazione coronavirus, rendendo così le operazioni più semplice alla Protezione Civile, che continuerà ad avere un ruolo di primo piano (anche nell’acquistare in maniera più fluida approvvigionamenti come mascherine, senza passare dalle consuete “gare”) e in ottica ripertura scuole, garantirebbe un lavoro più semplice a Domenico Arcuri già commissario straordinario dell’emergenza.
Il tutto sarebbe stato consigliato fortemente dal Ministero della Salute e dal Comitato tecnico scientifico che hanno confermato la possibilità di nuovi focolai e situazioni di emergenza che rallenterebbero di nuovo il paese, già fortemente in difficoltà proprio a causa del coronavirus. L’intenzione da parte del governo è quello di non prendere sottogamba la situazione, visto che nonostante la situazione sia migliorata in Italia, in molti altri paesi è ancora piena emergenza.