Prosegue senza esclusione di colpi lo scontro commerciale e politico tra Stati Uniti e Cina, che ha il settore tecnologico come punto di raccordo di questi confronti, particolarmente arcuiti dall’inizio della presidenza Trump, che ha mandato avanti senza remore una politica ostracismo verso le tecnologie cinesi, tanto da arrivare all’oramai noto del “ban” per Huawei e la recente pressione per far diventare l’app Tik Tok americana, pena un ulteriore ban sul territorio stanunitense.
Botta e risposta
Molte aziende americane hanno voluto o dovuto seguire questa politica, ed anche la Cina non è stata a guardare ed ha annunciato di eliminare le svariate agevolazioni di stampo occidentale, che permetteva ai giochi a pagamento di presenziare sugli store cinesi anche prima dell’approvazione ufficiale da parte del governo cinese.
Apple, che è molto diffusa in territorio locale, ha risposto per le rime rimuovendo dal proprio store cinese quasi 50.000 applicazioni.
Cina vs Apple
Quanto accaduto è l’ultimo episodio di una sorta di guerra di logoramento iniziata qualche anno fa, quando per arginare la capillare diffusione dell’azienda di cupertino nella terra del dragone, il governo di fatto “chiuse” le neonate app Itunes Movies e Bookstore made in Apple.