Potrebbe concludersi in maniera più o meno soddisfacente (dipende anche dai punti di vista) la bagarre relativa a Tik Tok, la popolare app di condivisione di brevi video divenuta in pochi mesi sempre più famosa e utilizzata.
Questioni politiche
Essendo di proprietà cinese, il governo di Pechino detiene un potere pressochè totale su ogni azienda locale, anche quelle che godono di grande popolarità presso il resto del mondo: non è un caso infatti che, a causa della guerra economica e commerciale tra il gigante asiatico e gli Stati Uniti, il presidente americano si sia schierato dall’inizio del proprio mandato a decisioni piuttosto dure verso la Cina, e un’applicazione come Tik Tok è stata da diverso tempo accusata di essere un rischio per la sicurezza nazionale, visto che potrebbe raccogliere e consegnare al governo cinese i dati sensibili di milioni di persone.
Passaggio di mani
La ByteDance, l’azienda che ha sviluppato l’applicazione infatti, nonostante le rassicurazioni, si vede costretta a cambiare proprietà passando da quella attuale a una occidentale, pena il “ban” sul territorio americano. Giusto nella giornata di ieri il Ceo di Tik Tok ha rassegnato le proprie dimissioni proprio a causa della situazione decisamente caotica venutasi a creare attorno ai gestori dell’app.
Dagli Stati Uniti e di poche ore fa l’indiscrezione che vedrebbe una cordata composta da Microsoft e Walmart in procinto di assumere la proprietà di Tik Tok, per una somma che dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 30 miliardi di dollari. Walmart ha confermato il tutto con un comunicato che, tradotto, recita: “Siamo fiduciosi che una partnership Walmart e Microsoft soddisferà entrambe le aspettative degli utenti statunitensi di TikTok, soddisfacendo al contempo le preoccupazioni del governo degli Stati Uniti“.
L’azienda statunitense infatti è fortemente intenzionata a sfruttare l’applicazione anche per scopi pubblicitari e integrare al suo interno una forte componente legata all’e-commerce.