Ci è voluto oltre un anno per ottenere chiarezza su una vicenda decisamente delicata e misteriosa per diversi mesi. Un batterio identificato con il nome di Citrobacter uccise 4 bambini a distanza di pochi mesi all’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento a Verona.
Batterio letale
Dopo una vera e propria commissione interna sviluppata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’Università di Padova è emerso che il batterio si è annidato nei rubinetti delle strutture a causa delle non sufficienti misure d’igiene, ed è stato proprio l’utilizzo dell’acqua proveniente da quel rubinetto a risultare letale per quattro neonati della struttura, da fine 2018 ad agosto dello scorso anno, su un totale di 96 colpiti dal contagio e altri 9 colpiti in maniera irreversibile alla zona celebrale.
Bonifica complessiva
La commissione ha fatto emergere numerose mancanze e le indagini della Procura sono alla ricerca di eventuali responsabili, sebbene non vi siano nomi attualmente in lista nell’albo degli indagati. A inizio anno erano partiti i primi controlli da parte dell’azienda ospedaliero-universitaria ma sono stati successivamente fermati a causa dell’avvento del coronavirus: lo scorso 12 giugno è stato chiuso il Punto Nascite della struttura che è stato riaperto di recente, mentre Terapia intensiva neonatale e la Terapia intensiva saranno di nuovo attive entro breve tempo. Nel frattempo l’intera struttura è stata soggetta a una bonifica complessiva, che ha interessato in particolare il sistema di condizionamento e sanificazione.