La riforma proposta dal Movimento 5 Stelle che ha trovato l’approvazione di buona parte della maggioranza di governo è realtà: il referendum ha infatti premiato il Sì con quasi il 70 % delle preferenze, nonostante non si sia ancora arrivati a fine scrutinio, sono state confermate le sensazioni e i sondaggi di diversi giorni fa.
Taglio attivo
Con l’attuazione della riforma i parlamentari passeranno da 945 a 600. I deputati scenderanno da 630 a 400, i senatori da 315 a 200, in una riduzione totale degli eletti del 36,5 %. Molto soddisfatto Luigi Di Maio sul proprio profilo Facebook, ex capo politico del M5S: “Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il Movimento 5 stelle tutto questo non sarebbe mai successo”. Poi ribadisce: “È un punto di inizio non di arrivo“. Dello stesso avviso il segretario del Partito Democratico, tra i sostenitori del Sì che apre alla stagione delle riforme: “Si conferma che il Pd è la forza del cambiamento, garante anche in questa legislatura di un percorso di innovazione e modernizzazione delle istituzioni di cui da sempre sentiamo il bisogno. Con la vittoria del Sì si apre ora una stagione di riforme: lo vogliamo e con gli alleati faremo di tutto perché vada avanti spedita”.
La reazione del resto della politica
Anche il ministro dei beni culturali Dario Franceschini e Lucia Azzolina manifestano la propria soddisfazione per il risultato, Luciana Lamorgese, ministro dell’interno sottolinea l’ottima risposta organizzativa nonostante il Covid (“La macchina dello Stato ha fatto fronte a tutte le difficoltà nonostante il Covid e le elezioni si sono svolte in tutta sicurezza. È stata una prova molto impegnativa e ringrazio tutte le istituzioni, le prefetture, i Comuni gli scrutatori, le forze di polizia e la parte del volontariato e della Protezione civile che ci ha aiutato per la parte sul voto da accogliere in casa“.