Il sale è un ingrediente della nostra cucina, composto da cloruro di sodio. In natura il sale è presente nell’acqua marina da cui viene ricavato attraverso l’evaporazione dell’acqua nelle saline. In quantità minori si trova anche come minerale sulla terraferma. In Italia le principali saline si trovano in Puglia, in Romagna, in Sardegna e in Sicilia. Mentre i giacimenti minerali si trovano a Lungro, a Volterra e in provincia di Agrigento in Sicilia.
Il sale viene considerato una spezia di eccellenza e viene utilizzato per insaporire gli alimenti o per conservarli. Il sale regola la quantità di acqua presente nel sangue, la contrazione muscolare e la trasmissione dell’impulso nervoso. Il sale previene la stitichezza ed é considerato un antinfiammatorio e un antibatterico. Ovviamente però fare un uso eccessivo di sale porta a pressione alta, malattie al cuore, ai vasi sanguigni e ai reni.
Tra i tipi di sale molto utilizzati troviamo il sale iodato. Al sale iodato viene aggiunto artificialmente iodio, visto che a causa del processo di raffinamento nel sale marino viene quasi del tutto eliminato. Lo iodio favorisce il metabolismo e il funzionamento della tiroide ma bisogna ricordarsi di usarlo crudo dato che le alte temperature lo distruggerebbero.
Perchè mangiare sale fa bene?
Il suo consumo permette di ridurre il quantitativo di sodio introdotto con l’alimentazione e aiuta a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio. Contribuisce anche allo sviluppo fisico e mentale in età infantile ed è consigliato per le donne in gravidanza. Per questo motivo è molto importante scegliere il sale iodato rispetto al normale sale marino.
Il sale iodato, però non è per tutti. Infatti specialmente in caso di abuso, c’è il rischio di sviluppare malattie dell’apparato cardiocircolatorio. C’è la possibilità che aumenti la pressione del sangue e può generare ritenzione idrica. Chi soffre di ipertiroidismo non dovrebbe assumere sale iodato, per evitare di stimolare ulteriormente la tiroide già molto attiva.