Innaffiare i ciclamini per nutrirli e mantenere più a lungo in salute i suoi fiori può sembrare semplice ma nasconde un’insidia. Da sempre, infatti, il ciclamino è considerato una pianta robusta che non necessita di troppe attenzioni. Niente di più sbagliato! Come ogni pianta ha bisogno di simulare il suo circolo vitale in natura e di imitare l’esistenza selvatica.
Per questo dobbiamo conoscere le leggi che regolano i cicli naturali dei fiori e fare attenzione affinché questo ritmo non venga soverchiato. Nell’articolo vedremo come evitare di mettere la pianta in difficoltà e scopriremo il metodo corretto per innaffiare i ciclamini così che prosperino invece di perire.
Le regole base per innaffiare i ciclamini
I ciclamini vengono tenuti, di norma, in vaso e spesso sono esposti sui nostri balconi. I loro colori vivaci donano una tonalità allegra alla nostra casa e attirano l’interesse delle api che vengono a succhiarne il nettare. Sono piuttosto appariscenti e sono amati da tutti perché dimostrano di avere una vitalità coriacea.
Però, non tutti sanno come innaffiare i ciclamini e come evitare di commettere errori. Innanzitutto bisogna usare un vaso forato così da fornire l’acqua senza che questa ristagni nel fondo, dando così la possibilità a parassiti e a batteri di proliferare. Uno dei metodi più usati dai botanici è l’innaffiatura a immersione che prevede di inserire il vaso in una bacinella e di lasciarlo a metà in immersione per qualche ora.
La pianta preleverà la parte di acqua di cui ha bisogno e il resto la farà defluire naturalmente. Un altro metodo è quello dell’innaffiatura a pioggia che simula la pioggia, appunto. Con un innaffiatoio si distribuisce l’acqua sui fiori e sul terreno fino a quando non uscirà dal fondo. Con questo metodo si hanno due vantaggi: il primo è che si nutrono le radici e il secondo che si puliscono i fiori dalla polvere o dagli insetti infestanti. Spesso i due metodi vengono alternati così da offrire il miglior contributo idrico alla pianta.
A cosa dobbiamo fare attenzione
L’acqua è l’unico nutrimento della nostra pianta pertanto deve essere di qualità. La qualità dell’acqua è data dalla bassa presenza di calcare: per questo sarebbe meglio innaffiare i ciclamini con acqua piovana o acqua demineralizzata. Se abitiamo in una zona particolarmente inquinata è preferibile usare acqua demineralizzata piuttosto che inquinare anche la nostra pianta.
La temperatura dell’acqua è un altro fattore da tenere in considerazione. Deve essere a temperatura ambiente ma se è inverno non dobbiamo dare dell’acqua gelida. Meglio mantenere una temperatura intorno ai 18°C. Il termometro non è necessario: l’acqua conservata in casa, in una stanza non troppo fredda o calda, fungerà come nostro riferimento.
Quando annaffiare i ciclamini? Le piante vanno innaffiate la mattina o la sera, mai al pomeriggio. A metà giornata l’acqua ristagna e crea umidità, la quale potrebbe essere nociva e attirare insetti. In estate dobbiamo attendere il tramonto del sole o l’alba. I forti raggi solari e l’acqua non vanno d’accordo per cui assecondiamo questo piccolo bisogno della pianta.