Il rischio allergeni alberga in diversi prodotti alimentari per questo motivo la sostanza è sempre monitorata dalle autorità competenti. Oramai l’elemento allergeni fa parte del nostro regime alimentare e lo troviamo in diversi cibi, soprattutto in quelli industrializzati. Le autorità svolgono dei controlli periodici per assicurarsi che il tasso di assimilabilità non superi quello consentito dalla legge ma a volte si presentano dei casi che necessitano di essere visionati.
I motivi possono essere vari. Le quantità di rischio allergeni supera la normale tollerabilità oppure la sfiora solamente. Anche in questo caso le autorità competenti vengono allertate così da valutare il caso nello specifico. Dipende, infatti, dal tipo di prodotto alimentare in commercio e dalle sostanze che assieme agli allergeni si vanno a coadiuvare.
Quale alimento ha richiamato l’attenzione per il rischio allergeni?
Nelle ultime ore, si è diffusa la notizia di un cibo che ha presentato un alto tasso di allergeni tanto da impensierire il Ministero della Salute. L’organo statale ha subito predisposto il ritiro dei prodotti, onde evitare spiacevoli conseguenze. E ha richiesto la restituzione da parte di attività commerciali e privati che ne hanno già fatto l’acquisto.
Il richiamo formale riguarda un prodotto ben specifico, ovvero la mozzarella a bocconcini “Vivibene Selex” senza lattosio. Secondo le ultime indagini sanitarie il prodotto presenterebbe una presenza di allergeni non indicata negli ingredienti. Si è quindi esteso un richiamo ufficiale che riporta la dicitura “Richiamo per rischio allergeni”.
Dove si trova l’inghippo? Il fatto è che il prodotto è considerato senza lattosio mentre invece è pervenuta una piccola presenza della sostanza in questione. Va da sé che le persone intolleranti al lattosio possono avere delle conseguenze spiacevoli a seguito del consumo della mozzarella senza conoscerne le cause effettive.
Il numero di lotti ritirati non è piccolo ma corrisponde a circa 95 pezzi con la data di scadenza del 3 maggio 2022 e altri 97 con la data di scadenza del 5 maggio. In particolare questi lotti si riferiscono alle confezioni da 125 grammi, prodotte nello stabilimenti “Centro Latte Bressanone”. Il mirino di distribuzione dei prodotti, fortunatamente, è circoscritto e quindi non impensierisce parte della nazione.
Cosa fare se si trova un lotto richiamato per rischio allergeni
Qualora scoprissimo di avere in casa una confezione della mozzarella in questione prima di preoccuparci inutilmente dobbiamo fare alcuni accertamenti. Per prima cosa va controllato il peso e la data di scadenza. Gli unici lotti denunciati, infatti, sono quelli con le specificità espresse in precedenza ovvero la confezione da 125 grammi con le date di scadenza 3 maggio o 5 maggio.
Se le confezioni corrispondono possiamo andare al negozio in cui abbiamo acquistato il prodotto e presentare il reclamo. Le attività commerciali sono già state allertate riguardo il pericolo e possono quindi consigliare il cliente sui passi da seguire. Con tutta probabilità vi verrà consigliato di prendere in sostituzione una nuova confezione dello stesso prodotto oppure potrete richiedere la sostituzione dei soldi. L’importante è rivolgersi al negozio in cui si è fatto l’acquisto perché solo lì si può ottenere un riscontro. Non affidarsi a una succursale.