Le bollette arrivano ogni 2 o 4 mesi. Esse sono relative a qualsiasi forma di servizio ormai sono aumentate tantissimo. Ma inevitabilmente però dobbiamo pagarle perché sono utili e ci servono per usufruire di un qualcosa. Ci sono però delle bollette da non pagare mai, ecco perché.
Non pagare mai queste bollette: ecco cosa succede
Conservare le fatture online o cartacee è sempre una buona idea. Succede a volte che la società possa contestare bollette non pagate anche se sono state saldate nei tempi giusti.
Bisogna tenere a mente che esiste il termine di prescrizione: una sorta di scadenza, oltre questa data, l’azienda non può più contestare il mancato pagamento vero o falso che sia. A volte non è opportuno pagare determinate bollette
Nel dettaglio, la prescrizione scatta per le bollette che presentano una data successiva a:
- Inizio marzo 2018, per l’energia elettrica
- 1° gennaio 2019 per le bollette del gas
- gennaio 2020 per le bollette dell’acqua
Per queste forniture la prescrizione è di 5 anni per le fatture erogate precedentemente a queste date. Se il fornitore continua a lamentare un mancato pagamento, si può fare richiesta di prescrizione attraverso una raccomandata A/R contenente tutti i dati, in particolare:
- relativi all’intestatario e dell’utenza
- codice POD o codice PDR (utenza gas)
- copia del documento d’identità dell’intestatario
- le ricevute.
Contestare una bolletta: ecco come fare
Contestare la bolletta è un azione immediata che si fa quando vengono addebitati costi che non sono idonei o se arriva una fattura diversa. La prima cosa da fare è inviare una lettera di reclamo al fornitore, dovrà essere inviata a mezzo posta raccomandata, in formato cartaceo o elettronico (con Posta Elettronica Certificata). Non si può fare tramite posta normale o email.
La lettera dovrà fornire i dati necessari:
- Dovrà specificare in maniera chiara e pertinente il motivo del reclamo e l’inconveniente per il quale il consumatore richiede dei chiarimenti.
- Nel caso si abbia ricevuto una bolletta con un importo eccessivo o con costi diversi, bisognerà sospendere il pagamento dell’intero importo.
Se invece ha già pagato intero l’importo della bolletta, il consumatore può richiedere il rimborso della somma entro 5 anni a partire dalla data di emissione della fattura, prima che vada in prescrizione.
Nello specifico deve contenere:
- I dati dell’intestatario della fornitura. Il suo nome, cognome, codice fiscale.
- Il codice cliente che si trova in fattura
- L’indirizzo della fornitura
- Il codice del contatore riferito alla fornitura in questione. Si tratta di un codice di 15 cifre numeriche. Per l’energia elettrica si chiama codice POD (point of delivery e per il gas servirà il codice PDR (acronimo di punto di riconsegna).
- Fotocopia della bolletta per far capire a cosa si riferisce
Poi spedire tutto a mezzo raccomandata per evitare che ci siano problemi e che la richiesta non sia accettata.