L’ansia può provocare degli antipatici disturbi fisici anche se non è sempre facile ricondurli al problema originale. Chi vive a stretto contatto con l’ansia percepisce un perenne stato di pericolo o di avversità. La situazione sembra quasi la normalità ma a lungo andare possono comparire dei disturbi che riflettono il problema in maniera speculare sul corpo.
L’ansia è un riflesso del nostro atavico istinto di sopravvivenza coltivato dal nostro antenato preistorico. Di fronte a un pericolo l’uomo preistorico aveva due scelte: reagire o scappare. E spesso, il sopravvenire di una sensazione ansiolitica, era l’allarme destinato a salvare la vita. Ancora oggi, noi esseri umani della società moderna possediamo quell’istinto ma lo sfruttiamo nel modo sbagliato.
Percepiamo come pericolo qualcosa di inesistente o di lontano, assecondando gli stati ansiolitici. Gli stessi vengono rinforzati dai pensieri che convergono tutti a confermare l’imminente necessità di proteggersi e si instaura un’escalation di emozioni difficili da contrastare. A seguito del chiacchiericcio mentale e dell’ansia, il nostro corpo reagisce rimandando segnali di aiuto che chiedono di essere ascoltati. L’ansia si trasforma in malessere e la prostrazione si dipana in piccoli ma fastidiosi segnali di dolore fisico.
Come riconoscere i disturbi fisici provocati dall’ansia
Prima di scoprire quali siano i disturbi fisici provocati dall’ansia andiamo a capire quali sono i sintomi psichici derivanti dallo stesso problema. Le avvisaglie più comuni sono: un rincorrersi di pensieri ossessivi di imminente pericolo e di minaccia, insonnia e difficoltà di concentrazione, irrequietezza, irritabilità e paura fobica.
I sintomi così descritti causano una certa rigidità muscolare che a loro volta sfociano in problemi fisici ben evidenti. I disturbi sono molteplici e diversi tanto da essere difficile riassumerli tutti. In ogni caso i sintomi che si presentano con maggiore frequenza sono:
- insonnia e difficoltà ad addormentarsi e a mantenere un sonno regolare;
- tensione muscolare, rigidità e conseguente sensazione di affaticamento;
- irregolarità intestinale, reflusso gastroesofageo, gastrite e nausea;
- difficoltà respiratorie come asma, dispnea e sensazione di mancanza di aria;
- tachicardia e aritmie cardiache;
- sudorazione improvvisa, alterazioni caldo-freddo, psoriasi e orticaria, necessità di orinare con una certa frequenza;
- vertigini e mancanza di stabilità corporea.
Come possiamo vedere, sono diversi i segnali a indicare uno stato ansiolitico e sono tutti alquanto debilitanti. Ciò che bisogna fare, in presenza di ansia, è contattare un medico per cercare assieme il trattamento migliore. Quello da non fare è evitare un riscontro medico e protrarre il problema a tempo indefinito.
Come curare l’ansia
Il soggetto con stati ansiolitici deve rivolgersi al medico e seguire una terapia cognitivo comportamentale in cui si sondano i sintomi principali e le cause scatenanti. Si andranno dunque a scolarizzare i pensieri disagevoli affinché si disinneschi la voragine che porta al ripercuotersi dei sintomi fisici.
Sono altamente efficaci anche le sedute di meditazione e le pratiche sportive quali yoga e pilates, in quanto vertono sull’ascolto del proprio essere più profondo. Con il supporto medico e uno specifico training personale votato alla dedizione e al desiderio di guarire, gli stati ansiolitici possono essere placati e, nel tempo, sparire del tutto.