Le piante che scatenano l’allergia al polline in primavera sono le parietaria, betullacee, graminacee, e cupressacee. I sintomi sono alquanto evidenti perché si arrossano gli occhi e si inizia a lacrimare. Ci assale un improvviso prurito al naso che lo porta a gocciolare così siamo costretti a soffiarci il naso.
Il prurito scatena gli starnuti che ci costringono a tirare fuori dalla tasca il fazzoletto per soffiarci il naso altre innumerevoli volte. E questa situazione si protrae per tutto il tempo in cui stiamo a contatto con l’esterno. Il prurito e gli starnuti possono sollecitare il mal di testa causandoci un malessere generale e un gran nervosismo.
L’allergia al polline può colpire anche la cute comparendo per mezzo dell’orticaria, aggravata da un prurito intenso e la dermatite. In questo caso la diagnosi è un po’ più complessa perché il paziente pensa che il problema non sia riconducibile ai pollini ma a qualche altra causa non ancora identificata.
Chi soffre di allergia al polline detesta con tutto sé stesso la primavera che lo costringe a rimanere a casa nonostante l’inizio delle belle giornate. A volte l’allergia è talmente invalidante da portare l’individuo ad avere problemi respiratori che possono portare ad attacchi di asma, dispnea e tosse forte.
Perché compare l’allergia ai pollini?
L’allergia ai pollini compare in primavera quando le piante della specie betullacea, graminacea, cupressacea e paritaria sono in fase di massima fioritura. Con l’azione del vento i pollini vengono dispersi nell’aria tanto che a volte sembra che abbia appena nevicato. Un momento suggestivo per i nostri occhi se non fosse per gli allergeni.
Gli allergeni causano una reazione anomala del nostro sistema immunitario, il quale si sente attaccato e reagisce alimentando un’infiammazione agli organi o agli apparati. Può smobilitare occhi, polmoni, pelle e il naso affinché rispondano al contrattacco esterno. Purtroppo, gli allergeni possono diventare avversi in qualsiasi momento della nostra vita.
Non si conosce il motivo per cui ciò avvenga ma da un anno all’altro potremmo diventare improvvisamente allergici al polline. Così come potremmo reagire in maniera anomala ad altri allergeni come la polvere, il pelo del gatto e del cane, ad alcuni alimenti o farmaci. Per verificare se soffriamo di qualsiasi forma di allergia dovremo fare un test allergologo.
È importante sapere esattamente a cosa si è allergici così da attuare la terapia e il trattamento adeguato al problema. Di solito, quando si verifica un’allergia al polline il consiglio è quello di limitare l’esposizione all’allergene e di rimanere dunque chiusi in casa con le finestre serrate. Se questo è impossibile da attuare allora bisogna ricorrere ai vari rimedi farmacologici.
Tra questi figurano: i colliri, gli spray nasali e gli antistamici. Questi ultimi, in particolare, vengono prescritti perché la presenza di istamina aiuta ad alleviare i sintomi. Purtroppo, però, non cura l’infiammazione e quindi è solo un palliativo per i sintomi ma non per debellare il problema alla radice. In alternativa si può ricorrere al vaccino per l’allergia che riesce a risolvere il problema in modo più o meno definitivo.