Mangiare le unghie può sembrare un abitudine superficiale ma in realtà nasconde importanti insidie sia fisiche che psicologiche. A livello estetico non è piacevole vedere una mano che nasconde delle unghie irregolari e mangiucchiate perché da subito la persona ci apparirà nervosa e tendente all’irascibilità.
Ma l’onicofagia, questo è il nome tecnico del disturbo compulsivo di mangiarsi le unghie, simboleggia anche la noia. Ci mordiamo le unghie in quei momenti in cui non sappiamo cosa fare e ci arrovelliamo il cervello alla ricerca di una soluzione. Invece di godere del momento di riposo, proviamo un’irritazione nel non fare niente.
Lancia anche dei messaggi inequivocabili nei confronti della nostra autostima. Mangiamo le unghie in una situazione che ci fa sentire a disagio o in uno stato ansiolitico inerente a una mansione o a un progetto che dobbiamo terminare. Inconsciamente è come se volessimo dire a noi stesse che non siamo in grado di affrontare quella determinata sfida.
Mangiare le unghie fa male: cosa dicono gli esperti
L’onicofagia si presenta nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza. Il fatto di portare qualcosa alla bocca – come facevamo da piccoli – ha un effetto calmante e confortante. Ci riporta a quel periodo di beata innocenza in cui cercavamo di scoprire il mondo attraverso il tatto e la bocca, come ci aveva insegnato nostra madre durante l’allattamento.
Mordersi le unghie è spesso accompagnato dal gesto di rimozione delle cuticole. Di solito si passano in rassegna le imperfezioni e le deformità della pelle per poi procedere alla pulizia. Così si mordicchia la parte fino a quando non sembra di aver rimosso quella situazione che sembrava apparentemente disomogenea.
A volte procediamo in modo così compulsivo da non accorgerci che stiamo creando delle lesioni o dei sanguinamenti. A questi spiacevoli episodi possono seguire l’arrossamento del letto ungueale e delle infezioni che possono portare un dolore persistente alle dita. E soprattutto, la trasmissione di batteri per la sporcizia depositata sotto le unghie che viene portata alla bocca. Senza considerare l’ingerimento di sostanze nocive come il disinfettante che magari abbiamo appena spruzzato sulle mani.
Il problema può coinvolgere anche le pareti dello stomaco perché le unghie qualora venissero ingerite potrebbero graffiare il tratto intestinale e creare delle micro lacerazioni difficili da curare. A rovinarsi infine sono anche i denti che possono smussarsi combattendo contro la durezza delle unghie e crescere in modo irregolare.
Come smettere di mangiarsi le unghie
Per ovviare a tutte queste spiacevoli conseguenze bisogna intervenire alla fonte del problema. Bisogna innanzitutto capire quale sentimento spinge la persona a mangiare le unghie: rabbia, stress, noia, disagio, bassa autostima, eccetera e trovare il trattamento adatto. Per tutti gli stati ansiosi può essere utile fare della meditazione e delle respirazioni mirate.
In caso di noia ci si dovrà adoperare per far sì che questa sensazione passi trovando delle attività che ci permettano di provare piacere. Nei casi di irascibilità e rabbia repressa dobbiamo lavorare ancora più a fondo per capire prima le cause che scatenano questa reazione e poi intervenire. Potrebbe essere di aiuto consultare uno specialista.