Durante la stagione delle violette è impossibile non avvicinarsi ai fiori per annusare la meravigliosa fragranza profumata. Il suo profumo è talmente coinvolgente da aver intenerito anche il più feroce fra i condottieri. Napoleone Bonaparte, infatti, amava circondarsi di questi fiori tanto da farsi ritrarre all’interno di una cornice di violette.
La violetta è diventata così famosa nelle corti europee tanto da appassionare i francesi a coltivare le piantine. Oggi è la città di Tolosa, in Occitania, ha rivendicare l’epiteto di ‘Città delle violette’ ricordando le sfumature violacee delle piante nelle colorazioni tenue degli edifici. Ma la varietà mammola vanta altri rapporti europei che la legano in modo indissolubile anche alla città di Parma, in Emilia Romagna.
Fu proprio la duchessa Maria Luisa d’Austria, moglie di Napoleone Bonaparte, ad abbellire la città con parchi, fontane, ponti e giardini ricoperti da manti di violette. Tanto da associare alla città, così come è successo a Tolosa, il titolo di luogo delle violette. Un omaggio che ha travalicato i confini regionali per appassionare al fiore tutto il resto del territorio nazionale.
Conosciamo le varianti
Le violette si dividono in due categorie principali: le orticole e le selvatiche. Al di sotto di queste due specie esistono più di 500 varianti. Le mammole appartengono alle violette selvatiche e si contraddistinguono, come tutte le altre varianti appartenenti alla stessa specie, per la loro difficoltà nella coltivazione in quanto difficilmente resistono e si mantengono in salute in una situazione di “cattività”.
Le violette selvatiche, a loro volta, si dividono in due sottogruppi: le selvatiche propriamente dette e le selvatiche coltivate. La prima sotto categoria è quella più difficile da coltivare mentre le selvatiche coltivate sono piuttosto esigenti ma fioriscono senza alcun problema. Le orticole, per concludere le varie distinzioni, sono degli incroci realizzate dall’uomo e sono quelle che si trovano abitualmente sugli scaffali del fioraio.
Come prendersi cura delle violette
Le violette possono essere coltivate sia in vaso che in giardino e in base alla disposizione devono seguire due metodi di coltivazione differenti, nonostante ci siano diverse assonanze. Nel vaso le piantine devono essere messe a dimora con un terriccio per piante fiorite dopo aver collocato un fondo di argilla espansa per drenare l’acqua.
In giardino le piantine potranno essere seminate da giugno a settembre mentre le piantine dovranno essere messe a dimora da autunno a primavera. Posizionare i semi e le piante a una distanza di 20 centimetri l’una dall’altra e si dovrà scegliere un posto ombreggiato. Il loro habitat ideale è ai piedi di un albero.
L’esposizione diretta del sole è deleterio anche per le piantine in vaso, nonostante debbano sempre essere tenute all’esterno scegliamo una zona ombreggiata. Il terreno per le due coltivazioni deve essere sempre umido. La concimazione va fatta ogni due settimane ma di norma la violetta è una pianta piuttosto forte e resistente. Il suo punto debole è solo il ristagno di acqua e l’annaffiatura eccessiva. La potatura si rende necessaria solo per l’eliminazione delle parte secche oramai non più necessarie alla pianta.