Il ciclamino è una pianta che fiorisce da ottobre ad aprile. È costituito da un bulbo arrotondato, un fusto tenero e filamentoso. I ciclamini hanno le foglie di forme varie con un lungo picciolo e i suoi fiori sono a forma di calice è sono formati da 5 petali
Per coltivare un ciclamino, bisogna fare attenzione alla temperatura. Essendo un fiore invernale, la pianta non dovrebbe mai essere esposta sopra i 15°.
La pianta deve essere annaffiata in modo tale che il terriccio resti sempre umido, ovviamente non zuppo, sennò potrebbe ammuffire. Il metodo più adatto per annaffiarla è mettere l’acqua nel sottovaso, così da lasciare che la pianta la assorba da sola. Inoltre, non si devono mai bagnare la pianta, per evitare la formazione di muffe.
Ha bisogno di essere concimato con del fertilizzante liquido ogni due settimane.
In estate, questa pianta va in riposo vegetativo ma comunque deve essere curato. La pianta deve essere messa in un luogo fresco ed ombreggiato. Si deve annaffiare di tanto in tanto vicino al bulbo per tutta la stagione calda, senza ovviamente esagerare, perché essendo in riposo vegetativo, ha bisogno e assorbe meno acqua. Finita l’estate, si può riprendere a curare come al solito.
Ogni tre anni, con la fine dell’inverno, il ciclamino deve essere rinvasato. Va rinvasato perché la pianta cresce e non ha più spazio per farlo adeguatamente soprattutto se si trova in un vaso stretto. Deve essere rinvasata anche se il terreno ha perso tutti i suoi nutrienti e quindi non è in grado di dare alla pianta, tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno per crescere sana e forte.
Nessuno lo sa ma i ciclamini sono velenosi: come comportarsi
Il ciclamino prima era usato per contrastare il morso dei serpenti velenosi perché si pensava che fosse un fiore miracoloso.
In realtà, con il tempo si è scoperto che esso stesso a contenere una piccola quantità di veleno. Quindi ovviamente, non si può utilizzare per cucinare.
Il ciclamino è una pianta velenosa per l’uomo, infatti il suo tubero contiene una sostanza tossica, la ciclamina. Molti animali come il cinghiale o l’istrice si cibano invece tranquillamente di questo tubero, che per loro risulta innocuo.