L’allarme conservanti nasce a seguito di un consumo esagerato di cibi confezionati a discapito di quelli freschi. Lo sappiamo perfettamente quanto siano necessari i conservanti al fine di salvaguardare i prodotti dal deterioramento ma andrebbero assunti con parsimonia. Se da una parte infatti tali sostanze evitano che si diffondano sostanze tossiche negli alimenti, dall’altra non sono un vero e proprio toccasana per il nostro benessere.
I nomi più diffusi dei conservanti che troviamo nella lista ingredienti sono i seguenti: benzoati, fenoli, nitrati, sorbati, acetati, solfuri, formiati, eccetera. Oppure sono presentati con la dicitura E a cui segue un numero compreso fra il 300 e il 399. Si trovano di solito alla fine delle lista degli INCI perché fortunatamente sono aggiunti in bassissime quantità.
Possiamo riassumere delle categorie di sostanze che appartengono ai conservanti o in qualche modo ne fanno parte perché hanno una piccola funzione antimicrobica. Tra questi fanno parte, oltre agli antimicrobici appunto, anche gli additivi (altre sostanze demonizzate) e gli antiossidanti che prevengono l’ossidazione degli alimenti. Tali sostanze sono necessarie ma se noi ne ingeriamo troppe rischiamo di creare delle situazioni pericolose che vanno a minare la nostra salute.
Allarme conservanti: la regolamentazione europea
I conservanti sono regolamentati dalla normativa dell’Unione Europea che prevede un tetto massimo in termini di quantità da inserire all’interno degli alimenti e svariati esami che ne attestino la mancanza di tossicità. Possiamo dire che i conservanti sono dunque sani? Purtroppo non è esattamente così perché nonostante tutti i controlli, i conservanti possono causare delle reazioni allergiche molto forti.
Ma ancora più gravi sono le conseguenze che derivano da un consumo eccessivo di nitriti e nitrati che fungono sia da conservanti che da addizionatori del gusto. Si trovano soprattutto negli insaccati e nei prodotti confezionati salati. Secondo i vari studi fatti, pare che un eccesso di tali sostanzi provochino cancro allo stomaco e all’esofago.
Alle persone sorge dunque spontanea un’altra domanda. Non si possono eliminare dai cibi? Purtroppo il rischio che si formi il botulino, una sostanza causata dal deterioramento dei prodotti animali, ne obbliga la presenza. Si sceglie il male minore, che in questo caso è il botulino. In realtà i nitrati e i nitriti diventano pericolosi solo una volta ingeriti poiché si legano alle proteine trasformandosi in N-nitrosammine.
Di per sé dunque, non sarebbero nocivi ma lo diventano in combinazione con altre sostanze e gli acidi dello stomaco. Cosa fare allora? Se non è possibile eliminare i nitriti e i nitrati per far rientrare l’allarme conservanti, l’unico modo che abbiamo per difenderci è quello di limitare il consumo dei cibi che ne contengono.
Questo è in nostro potere e lo possiamo fare. Non dobbiamo togliere completamente dalla nostra quotidianità i cibi confezionati ma alternarli all’assunzione di cibi freschi, più salutari e meno complessi. Adottando questa soluzione limiteremo il consumo di sostanze nocive e ne guadagneremo in salute. Anche perché è difficile determinare un eccesso di conservanti nell’organismo poiché si manifestano in piccole sintomatologie difficilmente riconducibili al problema originario. Pensiamo al nostro benessere prima che sia troppo tardi.