Il basilico è una delle piante aromatiche più apprezzate nella cucina italiana nonostante le sue origini siano indiane. Eppure, non esiste piatto di pasta che ne contenga qualche fogliolina. Si sposa così bene con i prodotti tipici locali da essere inserito anche nella pizza. Inoltre, le sue foglie lasciano una sensazione di freschezza in bocca, ideale se non si ha la possibilità di lavarsi i denti.
La pianta del basilico è piuttosto resistente e si presta bene sia alla coltivazione in vaso per essere posta sul balcone o nel terrazzo sia con la messa a dimora nel giardino o nell’orto. La sola attenzione che dobbiamo avere è quella di garantire alla pianta un’annaffiatura regolare che cambia nelle varie fasi di crescita e di sviluppo.
Coltivare il basilico: la messa a dimora
La pianta può essere coltivata in giardino o in vaso. Vengono venduti i semini da piantare e il periodo ideale è nel mese di maggio. Se si tiene la pianta all’interno delle mura domestiche possiamo piantare il basilico già in aprile. Dobbiamo creare un fondo di argilla espansa così da favorire il drenaggio dell’acqua e usare un terriccio universale. Se vogliamo concimare il basilico possiamo mettere un po’ di torba e mescolare assieme altri concimi specifici per le piante aromatiche.
Quanto sole ha bisogno il basilico? Il minimo di esposizione solare è di 6/8 ore ma si può salire fino a 12 ore al giorno. Sono da evitare le esposizioni dirette nelle ore più calde. E se si tiene la pianta in vaso sostituire quella di plastica con uno in terracotta. Questa operazione è necessaria perché la terracotta mantiene una temperatura più omogenea mentre la plastica tende a far sudare e a scaldare troppo le radici. Nell’esposizione massima del sole la pianta potrebbe soffrirne e morire.
Consigli per l’annaffiatura della pianta
Il basilico deve avere un’annaffiatura regolare che deve essere fatta a giorni alterni. Questo consiglio è da seguire con le pinze perché molto dipenderà dalla situazione del terriccio. Se la pianta si secca in fretta perché le temperature sono piuttosto elevate, allora bisognerà annaffiare tutti i giorni. Se invece la pianta si trova in un ambiente fresco e il terreno si mantiene umido, se non addirittura bagnato, allora si dilungheranno i tempi di annaffiatura.
Ciò che non bisogna fare è creare ristagni di acqua perché le radici ne soffrirebbero e potrebbero marcire. La parte che teniamo del basilico sono le foglie per cui se si rovinano, la pianta è da buttare. Ci sono due modi per evitare che questo avvenga: testare l’umidità del terreno con un dito (basta inserirlo nel terreno) o procedere con l’annaffiatura a immersione.
Questo metodo prevede di inserire il vaso in un contenitore per metà coperto con dell’acqua così da far assorbire l’acqua alla pianta per mezzo dei fori posti sotto il vaso. Lasciamo a disposizione della pianta l’acqua per almeno un paio di ore e poi possiamo toglierla. In questo modo il basilico assorbirà giusto ciò che gli serve e non ne terrà una goccia in più.