Il diabete come sappiamo è una malattia permanente caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a una mutata quantità o funzione dell’insulina.
L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che permette al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente impiego come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.
Nelle persone che soffrono di diabete, questa particolare regolazione viene a mancare a causa dell’insufficienza di insulina. Negli anni, la ricerca scientifica e farmacologica ha fatto grandissimi passi avanti per rendere sempre più facile il trattamento di questa malattia; però, ricreare attraverso l’assunzione di farmaci un completo equilibrio glicemico implica una serie di difficoltà, legate soprattutto alla variabilità glicemica conseguente alle attività e all’alimentazione.
Tra i tanti fattori che determinano tanto sulle variazioni della glicemia, sembra esserci anche la stagionalità.
Diabete ed estate: attenzione al cambio glicemico, lo studio
Con il caldo e le buone condizioni climatiche, saleanche la voglia di muoversi e stare all’aperto: che si tratti di farsi una nuotata al mare o di camminare in montagna, l’estate riportacon sé un notevole grado di attività fisica in più rispetto ai mesi invernali.
Oramai dire che fare attività fisica faccia bene è un dato di fatto: infatti, tutte le linee guida raccomandano a chi soffre di diabete almeno 150 minuti alla settimana di attività moderata-intensa distribuita in almeno tre giorni.
Ma c’è un altro fattore da prendere in considerazione in estate: le alte temperature. Alcuni studi hanno supposto che gli individui colpiti da diabete possano essere più suscettibili al caldo, a causa della mutata circolazione sanguigna e della ridotta sudorazione ovvero dei meccanismi che abitualmente sostengono la dispersione del calore in eccesso dal corpo.
Però anche avere un buon comportamento a tavola può aiutarci a combattere il caldo anche se soffriamo di diabete. Molto importante è fare attenzione agli orari dei pasti: cambiamenti importanti potrebbero avere effetti sulla terapia farmacologica.
Per esempio, chi assume insulina prandiale, cioè prima dei pasti, deve seguire un giusto intervallo temporale fra la colazione e il pranzo. Ma anche fra quest’ultimo e la cena per non incorrere in problemi di sovrapposizione di dosi di insulina.