Le differenze tra il diabete di tipo 1 e 2 riguardano perlopiù la profondità della malattia e la probabilità di guarigione. Secondo le ultime stime a soffrire di entrambe le patologie di diabete mellito sarebbero ben 3 milioni di pazienti nel mondo, i quali corrispondono al 5% della popolazione globale. Dei numeri impressionanti se calcoliamo che la maggior parte dei problemi sono dovuti a una dieta poco bilanciata e al dilagare della sedentarietà.
Fortunatamente a questi dati sconfortanti si interfaccia la notizia positiva di una diagnosi precoce che preclude quindi un’alta possibilità di mortalità per i soggetti coinvolti. Per scoprire, infatti, i livelli di glicemia del sangue è sufficiente rivolgersi al proprio medico di base il quale prescriverà delle semplici analisi del sangue. I risultati determineranno i valori glicemici e se sta soffrendo di diabete di tipo 1 e 2.
La glicemia e la sua relazione con il diabete
La glicemia è un parametro grazie al quale si misura il livello di glucosio nel sangue. I valori possono apparire sbilanciati quando c’è un malfunzionamento dell’insulina, un ormone del pancreas che può non essere capace o limitato nel assorbire la quantità di zucchero nel sangue. A seguito di questa situazione si possono presentare i casi di iperglicemia o ipoglicemia.
Questo fenomeno determina poi il diabete che può manifestarsi in due differenti tipi: 1 o 2. I sintomi sono piuttosto eloquenti anche se all’inizio si possono nascondere sotto altre facciate. Si può soffrire infatti di stanchezza cronica, scarsa lucidità e attenzione, necessità di urinare spesso e di bere molto, perdita di peso, dolori diffusi e difficoltà a guarire dalle ferite. Le complicanze invece riguardano le malattie cardiovascolari, la nefropatia o la retinopatia.
Differenza tra diabete di tipo 1 e 2
Il diabete di tipo 1 si manifesta, ahimè, già in giovane età, generalmente durante l’infanzia o nella fase dell’adolescenza. Avviene quando l’ormone insulina non c’è e quindi il glucosio sale a livelli vertiginosi. Le cause per cui questa malattia insorge sono ancora sconosciute anche se si presuppone sia una malattia ereditaria o legata a fenomeni virali. Questo tipo di diabete si accompagna a dei controlli periodici e sistematici e a un trattamento farmacologico specifico.
Il secondo tipo di diabete, invece, si può manifestare a partire dai 30 anni di età e presenta un caso di insulino resistenza, quando cioè l’insulina non riesce più a sintetizzare il glucosio come faceva una volta. La genetica può giocare un ruolo preponderante ma può influenzare la comparsa anche l’assenza di attività fisica e la sedentarietà nonché un regime alimentare sbilanciato, ricco di alimenti grassi ed elaborati. I sintomi potrebbero presentarsi in forma lieve già verso i 30 anni e poi sfociare in una conferma di malattia a distanza di 10 o vent’anni.
Il diabete di tipo 2 è quello che si può sconfiggere definitivamente con l’aiuto di farmaci e un cambiamento di stile di vita orientato verso il benessere. Mentre il diabete di tipo 1 è una forma che rimarrà presente in modo costante e dovrà essere sempre seguita perché purtroppo è destinata a peggiorare nel tempo. Dovrà essere curato con una somministrazione di insulina giornaliera.