La glicemia come abbiamo imparato a conoscere indica la quantità di glucosio presente nel sangue, questo zucchero è una risorsa energetica importantissima per il nostro organismo.
I livelli di glicemia dipendono dal glucosio inserito nell’organismo mediante la nutrizione, dalla sistemazione ormonale e dalla riserva corporea. La stabilità nella concentrazione di glucosio nel sangue è affidata a due ormoni: il glucagone e l’insulina.
In soggetti in buona salute, durante la giornata la glicemia assume valori compresi fra 60 e 130 mg/dl, mentre a digiuno varia fra 70 e 110 mg/dl. Fra 110 e 125 mg/dl a digiuno si parla di iperglicemia. È fondamentale tenere sotto controllo un presupposto di iperglicemia poiché questa potrebbe poi portare ad una condizione di ridotta sopportazione al glucosio oppure al diabete.
Si tratta quindi di un problema da non sminuire e per il quale la nutrizione gioca un ruolo importantissimo. Le cause della glicemia alta sono tante. Sembra che l’ereditarietà e i fattori ambientali siano i principali responsabili. Per fattori ambientali si intende una cattiva alimentazione, la sedentarietà, lo stress, uno stile di vita caotico.
A molti italiani sta salendo la glicemia a causa di questo alimento, attenzione.
Fra gli alimenti da eludere in caso di glicemia alta ci sono soprattutto lo zucchero, i dolci, le bevande zuccherate e i prodotti da forno preparati con farine raffinate. Queste ultime, essendo cibi ad elevato indice glicemico, fanno velocemente innalzare i livelli di glucosio nel sangue favorendo così l’iperglicemia.
La cottura della pasta o delle verdure dovrà essere breve, per non alzare troppo l’indice glicemico dell’alimento.
A tal proposito, è importantissimo lasciare spazio, all’interno della propria dieta, a cibi: a basso indice glicemico, come frutta poco zuccherata, legumi interi, cereali integrali arricchiti con fibre solubili come l’inulina; scarsamente calorici, quali ortaggi del calibro di lattuga, finocchi, zucchine, radicchio. Ma anche alimenti ricchi di Omega 3 come le aringhe, le sarde, lo sgombro, l’olio di soia, i semi di lino, i kiwi e uva. Da aggiungere anche le proteine come i fiocchi di latte, il merluzzo, il petto di pollo, la ricotta magra e le uova.
Si tratta di alimenti con azione protettiva, poiché contrastano squilibri glicemici e patologie del metabolismo; antiossidanti vitaminici, ideali nella lotta contro i radicali liberi.