I più giovani ne resteranno indubbiamente sorpresi nel costatare che fino a pochi decenni fa il gettone telefonico rappresentava una sorta di oggetto fondamentale per poter comunicare, in un’epoca in cui il telefono portatile, oggi una normalità assoluta, a lungo ha rappresentato qualcosa di “fantascientifico”. I gettoni telefonici hanno fatto parte di quella sequela di oggetti che in pochi decenni sono passati dall’essere fondamentali a veri e propri pezzi da museo, “mandati in cantina” dapprima dalle schede telefoniche, e poi dalla telefonia mobile.
Oggetti di uso comune
La funzione rappresentata dai gettoni è stata quella delle “monete” per permettere l’utilizzo dei telefoni pubblici, un tempo molto comuni in tutte le città italiane, sia nei luoghi pubblici che nelle caratteristiche cabine. L’invenzione del gettone trova motivazioni pratiche, il cui ruolo di “sostituzione” delle monete è divenuto necessario per ridurre al minimo i furti e le manomissioni dei telefoni pubblici. L’esordio del gettone in Italia risale al 1927, presentati per la prima volta a scopo dimostrativo presso la fiera campionaria tenutasi a Milano, dove potevano essere utilizzati presso i telefoni presenti all’interno della fiera. La diffusione del gettone è iniziata poco dopo, anche se fino alla seconda guerra mondiale non esisteva ancora un gettone unificato ma un’ampia gamma destinata alle varie zone del paese. Solo a partire dal boom economico il formato fu unificato nel modello più conosciuto, ossia quello con le 3 scanalature, e prodotto fino al 1980, ed utilizzati fino al 2001.
Questo gettone telefonico ti farà diventare ricco: FOTO
Come detto fino al secondo conflitto mondiale ogni zona del paese “produceva” ed utilizzava i propri gettoni. Tra i più rari figura il gettone realizzato dalla Società telefonica delle Venezie nel 1932, in ottone. Si tratta di un pezzo estremamente raro che se in buone condizioni può superare una valutazione di 260 euro. Un vero pezzo da collezione.