Il gettone telefonico rappresenta in maniera molto evidente il processo tecnologico che inevitabilmente avanza, e non si ferma davanti a niente, pronto a “mandare in pensione” strumenti che fino a pochi anni prima erano considerabili di uso comune. Rispetto ad altri oggetti il gettone è stato dimenticato più in fretta, sopratutto perchè il “passaggio” tecnologico è stato parallelo alla necessità del paese di “modernizzarsi”. Sostanzialmente il gettone è nato in un contesto sociale e tecnologico che necessitava di questi strumenti e altrettanto rapidamente è “sparito”. Si tratta di oggetti indubbiamente collegabili alle cabine telefoniche ed ai telefoni pubblici, particolarmente diffusi a partire dal secondo dopoguerra, almeno fino ai primi anni 2000.
Il gettone telefonico che vale una fortuna: ecco quale. “Pazzesco”
Questa tipologia di oggetti ha avuto l’onere di rimpiazzare il comune denaro per effettuare le telefonate: ad ogni gettone corrispondeva un valore economico, che è stato adattato all’inflazione. Pur non essendo paragonabili per valore e “interesse numismatico” alle monete, i gettoni telefonici sono oggi molto collezionabili, sopratutto quelli che fanno parte della prima metà del 20° secolo. Questo perchè nel 1959 lo standard estetico e tecnologico del gettone italiano è stato standardizzato, e mantenuto fino al 1980, anno in cui la produzione è stata arrestata per fare spazio alle schede telefoniche e, in tempi ancora più recenti alla telefonia mobile, oggi contraddistinta dagli smartphones.
Tra i gettoni più interessanti spiccano quindi quelli legati ad un contesto antecedente al secondo dopoguerra, ad esempio il gettone coniato nel 1935 dall’azienda telefonica TETI, in particolare quello presente in figura, costituito in varie tipologie di leghe di alluminio che gli conferiscono una colorazione argentata e l’aspetto metallico.
Se un gettone di questo tipo in condizioni “vissute” non vale più di 15 euro, uno particolarmente ben conservato può valere anche oltre i 200 euro, essendo stato utilizzato per un numero di anni piuttosto esiguo.