I salumi consumati in estate hanno una probabilità più alta di causare qualche irritazione alla pelle a causa del caldo. Non si conosce esattamente la correlazione ma si pensa sia dovuto alle estreme temperatura e soprattutto all’afa. A causa del caldo tendiamo a sudare molto e a espellere le sostanze nocive presente nel nostro organismo. Con loro se ne vanno però anche i minerali lasciandoci orfani di elementi nutrizionali fondamentali.
Per ovviare al problema dovremmo consumare perlopiù prodotti che possano ripristinare in fretta questi minerali come le verdure fresche, la frutta fresca e secca e le proteine. La maggior parte di proteine, però, per mezzo della cottura perde in parte i nutrimenti necessari mentre mantiene la sua giusta dose di proteine.
E per quanto riguarda gli insaccati e più in generale i salumi? Ebbene, tali prodotti sono arricchiti con delle sostanze che non sono molto salubri come per esempio i nitriti e i nitrati che conferiscono il bel colore marroncino, rosato e rosso scuro all’affettato e permettono una corretta conservazione. Anche in quelle condizioni di conservazioni un po’ più complesse, come in estate con il caldo torrido.
Di contro però, i salumi sono perfetti in estate perché si prestano a ricette fresche e veloci e spesso, come nel caso del prosciutto crudo, si possono adattare perfettamente con la frutta fresca e nello specifico il melone. Per non creare dei scompensi nutrizionali dobbiamo alternare il consumo degli insaccati a quelli di altre fonti di proteine, anche vegetali, così da non ridurre la dieta a qualcosa di ripetitivo e noioso.
Quali salumi non andrebbero mangiati in estate
Riprendendo il discorso iniziato poc’anzi possiamo affermare che gli insaccati non vanno sempre demonizzati però dobbiamo avere alcune accortezze. Per esempio in estate è meglio non eccedere con le dosi di questi prodotti perché potrebbero causare delle reazioni allergiche in concomitanza con il caldo e l’afa.
Se possibile, meglio evitare il consumo dei salami, sopressate e delle sopresse, che sono dei cibi fin troppo grassi e alquanto pesanti da digerire. Possiamo mangiare questi cibi quando siamo in montagna e solo dopo aver svolto uno sforzo fisico intenso, come un trekking faticoso. In questo caso, la perdita di energie viene compensata con un pasto carico di nutrienti. Evitiamo il consumo se siamo al mare e trascorriamo la giornata distesi sul lettino.
Il migliore in assoluto risulta essere la bresaola: la più magra e a basso contenuto di grassi. Anche in questo caso però non dobbiamo esagerare. Dobbiamo sempre tenere conto dei nitriti e dei nitrati che non sono certo un toccasana per il nostro organismo. La bresaola si accompagna molto bene con la rucola. In alternativa, optiamo per dello speck magro e senza grassi da abbinare con un piatto di fichi. Facciamo attenzione a non accompagnare i salumi con delle dosi generose di pane che forniscono zuccheri e fanno salire i livelli di glicemia e colesterolo nel sangue. I salumi sono quindi perfetti per le scampagnate ma quando siamo a casa cerchiamo di preparare un pasto a regola d’arte.