Dal punto di vista storico i gioielli sono considerati una delle prime forme di “lavorazioni” non strettamente legate ad una necessità pratica, da parte degli esseri umani. Dopo aver sviluppato i primi, rudimentali utensili, le comunita arcaiche a partire dalla preistoria hanno iniziatoa sviluppare forme di oggettistica adibite ad un uso estetico, sopratutto per essere indossate, per finalità legate al proprio contesto di appartenenza, al culto, e altre motivazioni culturali. Con la scoperta dei metalli, il ruolo dei gioielli è diventato anche “comunicativo” e legato allo status economico: l’oro ad esempio resta uno dei metalli più utilizzati per la creazione di questi oggetti, a causa delle indiscutibili doti che lo rendono ideale per la lavorazione.
Questi vecchi gioielli della nonna ti faranno diventare ricco
La gioielleria moderna “nasce” agli inizi del 19° secolo, con nuove tecniche metallurgiche e legate all’arte orafa che hanno permesso lo sviluppo di numerosi stili artistici legati proprio al contesto dei gioielli: a partire da questo periodo infatti questi oggetti hanno acquisito un valore sopratutto estetico, solo in parte dovuto ai materiali utilizzati per la loro realizzazione, quindi rispetto al metallo “comune”, definire il valore non è così semplice ma vanno identificati alcuni fattori.
Sicuramente è importante l’autenticità di un gioiello, quindi è opportuno controllare la purezza dei metalli (quasi sempre “segnalata” da una punzonatura che indica proprio questo fattore espresso in cifre, ad esempio nel caso dell’oro vi è quella in millesimi, da 1 a 999, o in carati, 10k, 14k, 18k, 22k o 24k), idem per quanto riguarda le gemme. Più lasciano passare la luce, e più la rarità e quindi il valore “tende” verso l’alto.
Importante anche l’eventuale presenza di brand diffusi, che in molti casi influenzano parecchio la valutazione finale. Se scopriamo un vecchio gioiello e non siamo sicuri del valore economico è sicuramente una buona idea farlo valutare da un gioielliere o un esperto.