L’estratto conto risulta essere strettamente legato al saldo di uno specifico conto corrente o carta prepagata di riferimento. Queste due informazioni risultano essere tra le più controllate sopratutto da quando risultano essere disponibili in modo autonomo e non più visualizzabili attraverso gli ATM adibiti. Cos’è l’estratto conto? Si tratta di una forma di “documentazione”, spesso erogata fisicamente tramite il già citato sportello, che mette al corrente l’utilizzatore in merito a tutti i “movimenti” in entrata ed in uscita che si sono manifestati sul conto. A differenza del saldo che prende in esame la situazione economica al momento stesso della richiesta, l’estratto conto viene solitamente calcolato in merito ad un lasso di tempo specifico, come può essere un mese.
Estratto conto, attenzione a questa operazione: ecco cosa accade
Come tutte le forme di operazione di utilizzo ed accesso comune, anche l’estratto conto è stato “sfruttato” almeno nella concezione, per estorcere in modo illecito informazioni relative ai nostri risparmi e alla nostra identità. Ciò avviene sopratutto l’oramai conclamata strategia che passa la truffa attraverso i messaggi sms (smishing, una parola macedonia concepita tra il phishing e l’sms), oppure tramite email. Nella maggior parte dei casi, anzi nella totalità assoluta, si tratta di notifiche “fasulle” che provano a “mettere in allarme” la vittima di turno, palesando problematiche inerenti all’estratto conto, invitandolo a controllarne lo stato attraverso un link all’interno della comunicazione.
L’intento è proprio quello di far selezionare l’indirizzo presente all’interno del messaggio, che nalla totalità dei casi porta ad un altro sito, che prova a “simulare” un portale bancario, così da “mettere a nudo” i nostri dati sensibili. In alcuni casi il semplice accesso a questo link può portare alla perdita dei nostri dati attraverso l’opera di un’applicazione “nascosta”.
Solitamente le banche ravvisano al massimo la presenza una volta al mese dell’estratto conto raggiungibile attraverso la propria applicazione, ma senza mai un collegamento diretto, mentre i messaggi truffa spesso presentano un testo che inizia in modo “genrico” come Gentile Cliente.