L’allarme piante velenose scatta quando nel nostro giardino o nei paraggi figurano questo tipo di vegetali tossici per noi e per gli animali. Esistono molte piante diverse che possono essere tossiche in misura diversa. La maggior parte delle persone sa a cosa prestare attenzione, ma la stragrande maggioranza delle persone non è a conoscenza dei pericoli.
Se in casa ci sono animali domestici o bambini piccoli è fondamentale che sappiano quando scatta l’allarme piante velenose. Ma il lavoro più grande lo dobbiamo fare noi: andando a eliminare le parti che si spezzano o sono danneggiate al fine da non lasciarle a libera disposizioni di tutti. La linfa velenosa potrebbe fuoriuscire e provocare delle irritazioni o dei rush cutanei ai malcapitati che ne entrano accidentalmente in contatto.
Allerta piante velenose: quali sono
La più famosa pianta velenosa, che ha attraversato la storia, è sicuramente la cicuta. Le foglie della cicuta sono quasi identiche a quelle del crescione, a fare la differenza è la componente tossica. Se ingerite le foglie possono causare nausea, vomito e diarrea. Consumata in grande quantità può provocare la morte a seguito di dolori indicibili. Ne sa qualcosa il caro buon Socrate.
Un’altra pianta decantata dalla mitologia greca è l’edera, simbolo del dio Dioniso. Si tratta di una è una pianta rampicante che può raggiungere i 15 metri di lunghezza. Le foglie di questa sono altamente tossiche, infatti la pianta viene utilizzata come test per rilevare e misurare il piombo nei sistemi idrici.
Un’altra specie di rampicante che raggiunge i 3 metri di lunghezza è il pothos. Il pothos ha foglie piccole e verdi a forma di cuore, con linee di tonalità bianco o rosa. I suoi fiori sono di colore giallo ed è molto amato come pianta da appartamento. La sua crescita è facilitata anche negli ambienti con scarsa illuminazione pertanto prospera senza problemi. Le sue foglie sono velenose e sono una minaccia per gli animali domestici.
Il sommacco è un arbusto velenoso che viene spesso confuso con la pianta commestibile del lampone. Le foglie del sommacco sono tossiche. Spesso sono di colore viola, ma possono essere anche rosse, gialle o verde scuro. L’effetto collaterale più comune del consumo di sommacco è il mal di stomaco. In dose eccessive può provocare la rottura delle pareti intestinali e quindi il sanguinamento e la successiva morte.
Qualora queste piante velenose dovessero essere potate bisogna svolgere l’operazione con i guanti e degli occhiali protettivi. Altre piante come l’oleandro sono tossiche in ogni parte, ovvero fusto, steli, fiori, foglie e linfa, e quindi vanno subito rimosse dal terreno. Bisogna altresì fare attenzione che non ci siano delle parti danneggiate in cui scorra la linfa. Se accidentalmente qualcuno dovesse entrarvi in contatto potrebbe avere una reazione allergica o un’irritazione molto grave.
Per questo motivo se non siamo avvezzi a potare questo tipo di piante è meglio rivolgersi a del personale giardiniere esperto. Gli operatori sapranno come eliminare le parti della pianta e soprattutto quali sono le regole dello smaltimento. Perché queste piante non possono essere messe assieme alla ramaglia come scarto.