Se per quasi tutti i “denaro” è sopratutto rappresentato dalla forma fisica, ossia principalmente monete e banconote, in realtà questo termine abbraccia una categoria di strumenti e prodotti sempre più vasta e diversificata: anche la moneta elettronica, ossia non quella “fisica”. Anche se l’Italia da sempre deve fronteggiare un discreto ostracismo a proposito di questi strumenti, i vantaggi legati all’utilizzo di carte, bonifici e simili sono indubbiamente importanti: maggior sicurezza, praticità da parte degli utilizzatori, nonchè una conclamata e confermata tracciabilità, che permette una “visione” e quindi un contrasto efficace nei confronti di evasione e lavoro nero. I contanti al contrario sono considerati ancora il “mezzo perfetto” per “sfuggire” ai controlli e per questo da diverso tempo sono soggetti a diversi limiti.
Contanti, ecco i limiti del 2022: ecco cosa si rischia. “Attenzione”
I limiti non riguardano nello specifico il possesso di denaro “fisico”, quanto più concretamente in merito al suo utilizzo: negli ultimi 10 anni infatti la soglia legata all’importo che è possibile pagare/spostare da due parti è stata più volte modificata fino a raggiungere gli attuali 2000 euro. Che significa? Qualsiasi pagamento o transazione di denaro che risulti essere maggiore di questa cifra fa scattare diverse sanzioni se effettuata con il contante. Per tutte le transazioni maggiori di 2000 euro bisogna obbligatoriamente far uso di un’altra forma di pagamento, bancomat, carte o bonifici, ma anche assegni, che per l’appunto rendono quest’operazione “tracciabile”. Questo limite, salvo cambiamenti futuri, sarà ulteriormente ridotto a 1000 euro a partire dal 2023.
Risultano invece “ok” i cosiddetti pagamenti misti, cioè in parte tracciabili, ed in parte costituiti da contanti purchè questi ultimi non superino la soglia prevista.
Sono state concepite diverse sanzioni per chi “sfori” questa cifra con i contanti: una multa da 1.000 euro ad un massimo di 50.000 euro per chiunque effettui operazioni con il denaro fisico di importo superiore a 2000 euro, ed è prevista anche l’omessa segnalazione con multe da 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.