La pressione alta è un rischio enorme per le persone di una certa età, ma anche per i più giovani. Oltre a valutare visite dal cardiologo, nutrizionista o altri specialisti, occorre prendersi cura anche del microbiota. Ma che cos’è?
Scopriamo in che modo è possibile che le due cose siano correlate.
Il microbiota può incidere sulla pressione?
La composizione di questi batteri presente nell’intestino potrebbe giocare un ruolo sulla disponibilità del principio attivo di alcuni farmaci e aumentare l’ipertensione.
Per migliorare il protocollo consigliato si associano i farmaci tra loro e la persona deve stare molto attenta. Ovviamente si cambia stile di vita: lo stress e il peso sono fondamentali da migliorare, per far scendere la pressione. Poi si passa all’alimentazione, all’integrazione di alcuni fattori nutritivi e al movimento.
Alcuni studi rivelano che si debba stare attenti anche a questi piccoli batteri. In particolare, bisogna prestare attenzione ai ceppi del genere Coprococcus, visto che la loro presenza in quantità elevate potrebbe correlarsi con un calo di efficacia dei farmaci atti a ripristinare la pressione normale.
Lo studio
A lanciare questo studio sono stati gli esperti dell’Università di Toledo, coordinata da Tao Yang e Bina Joe, con una ricerca pubblicata sulla rivista Hypertension. Segnala proprio quanto sia importante per la salute umana e quanto anche possa inibire la funzione dei farmaci.
L’ipertensione può essere considerata “resistente” quando non si riesce a raggiungere valori inferiori a 130/80 dopo la cura farmacologica.
Ovviamente prima di arrivare a questo giudizio il medico deve valutare che la terapia sia adatta alla persona anche per altri motivi.
Ipertensione tra alimentazione, farmaci e microbiota
Bisogna agire direttamente sulla cura e capire perché i farmaci non danno il risultato sperato e perché il microbiota resiste a loro. Oltre questo è possibile interagire comunque con l’alimentazione e tenere a bada il microbiota.
Ma facciamo un po’ di chiarezza: con il termine “microbiota” si intende l’insieme di tutti i microrganismi (batteri e virus, funghi e lieviti) che risiedono in uno specifico ambiente del corpo umano quindi nell’intestino, nelle vie respiratorie ecc.
Il microbiota può cominciare a dare problemi quando incombono malattie, sovrappeso e obesità oppure disbiosi e stato infiammatorio. Una dieta specifica e i probiotici possono curarlo, facendo sì che le cure farmacologiche funzionino realmente.
Inoltre, come dicono gli esperti, occorre sempre ricordare che l’efficacia della terapia dipende dalle concentrazioni di farmaco assorbito. E non bisogna sottovalutare che queste possono essere modificate dalle caratteristiche di questo complesso di batteri la cui modulazione può non essere sempre la stessa.