Pochi capi di abbigliamento possono vantare un’importanza culturale e una diffusione paragonabile ai famosissimi jeans, uno dei capisaldi della rivoluzione culturale e della normalizzazione dei capi di abbigliamenti casual. Le origini del jeans sono facili da individuare: fu Levi Strauss, imprenditore tedesco-statunitense ad avviare la produzione di massa del jeans in denim concepito da Jacob Davis, che aveva messo a punto questo tessuto particolarmente resistente (che deve il nome da una storpiatura del termine blu di Genova) principalmente per creare un abbigliamento robusto per i minatori. Sopratutto nella seconda metà del Novecento il jeans da “vestito popolare” è diventato qualcosa di immancabile nel mondo della moda. Essendo il denim un tessuto particolare, prendersene cura non è così scontato: come pulire i jeans?
Esiste un modo ben preciso per pulire i jeans, ecco qual è
I jeans tradizionali, ossia quelli non elasticizzati, non hanno bisogno di lavaggi troppo frequenti, sia a mano che in lavatrice: infatti sono generalmente resistenti alle macchie e non è necessario lavarli troppo spesso (in condizioni normali possono essere indossati anche per 4 o 5 giorni).
Tuttavia bisogna seguire una procedura abbastanza precisa per il lavaggio a partire dalla temperatura: mai lavare i jeans in acqua calda, in quanto il lavaggio deve essere preferibilmente a freddo o in acqua tiepida, attenendosi a quanto riportato sull’etichetta. Meglio sempre scegliere una tipologia di lavaggio delicato della lavatrice, scegliendo una centrifuga non così “aggressiva” (600-650 giri al minuto). Meglio lavare i jeans assieme ad altri capi colorati così da ridurre al minimo le eventuali perdite di colore.
Anche i detersivi non devono essere troppo aggressivi: mai utilizzare candeggina o ammoniaca. Per l’asciugatura mai metterli nell’asciugatrice! Oltre a stropicciarli, l’azione dell’elettrodomestico può compromettere l’integrità della tela. Il miglior modo per rimuovere l’umidità è stenderli, dopo aver rimosso parte dell’acqua del lavaggio “sbattendoli” energicamente e lasciandoli asciugare al rovescio.