l’Italia è un paese che spesso necessita di qualche “spinta” ulteriore nell’adattamento alle novità, un esempio concreto è costituito dall’adozione e diffusione della moneta elettronica. Tecnicamente i bonifici hanno costituito una delle prime forme di denaro elettronico, in quanto le transazioni “viaggiano” attraverso un circuito telematico, ma nell’immaginario comune è stato indubbiamente il Bancomat, che ha permesso ai correntisti di usufruire di una carta di pagamento utilizzabile sia per i prelievi di contante ma anche per pagare attraverso i terminali POS.
Nuovi limiti sui contanti, che succede se li supero? “Attenzione”
Per favorire l’utilizzo del denaro elettronico anche per le spese abituali gli ultimi governi si sono spesi in più o meno efficaci. Basta ricordarsi del Cashback di stato oppure la lotteria degli scontrini, ma anche un sempre più costante dispiegamento di limiti legati all’uso di contante. Il denaro liquido infatti risulta essere poco tracciabile da ogni punto di vista e quindi per motivazioni pratiche risulta decisamente poco adatto soprattutto per le transazioni di denaro più cospicue.
I limiti di contante si applicano concretamente non sul possesso dei contanti ma sul loro utilizzo concreto: qualsiasi pagamento e transazione monetaria effettuabile con i contanti non può essere superiore a 2000 euro.
Importi superiori necessitano obbligatoriamente l’utilizzo di un sistema di pagamento tracciabile, come ad esempio Bancomat, carte e bonifici.
In caso contrario sono previste sanzioni di importo variabile a seconda delle situazioni: le multe possono essere comprese tra un valore minimo di 2000 euro un massimo di 50.000 euro per chi effettua la transazione illecita da più di 2000 euro con i contanti. Inoltre viene punita anche l’omessa segnalazione con sanzioni che vanno da un minimo di 3.000 ad un massimo di 15.000 euro.
I limiti legati all’utilizzo dovrebbero diventare più stringenti a partire dal prossimo anno, salvo nuove disposizioni che potranno essere decise dal prossimo esecutivo, vista la crisi dell’esecutivio che porterà a nuove elezioni dopo la stagione estiva.