L’Italia conserva dei monasteri antichi e ricchi di storia. Alcuni di questi sono ancora oggi mete di tantissime persone, che decidono di far visita in questi luoghi belli e suggestivi. Il monastero più antico in Italia è l’Abbazia di Montecassino. Questo è uno dei più importanti luoghi di culto del Lazio.
Un po’ di storia
Fondato nel 529 da San Benedetto da Norcia per ospitare lui e i monaci che lo seguivano. Questo luogo nasce su un luogo di culto, in cui anticamente erano stati edificati una torre e un tempio dedicato ad Apollo, la divinità greca. Questo luogo fu protagonista, nel corso della storia, di distruzioni, saccheggi, terremoti e ricostruzioni. Divenuta monumento tipico del barocco napoletano nel corso del XVII° secolo, negli anni fra il 1930 e il 1943, l’abbazia fu raggiungibile tramite la funivia di Cassino, la quale però fu andata distrutta durante il secondo conflitto mondiale. La ricostruzione avvenne fra il 1948 e il 1956, sotto la direzione dell’ingegnere Giuseppe Breccia Fretadocchi, e la consacrazione ufficiale nel 1964 da parte di papa Paolo VI°.
La visita all’Abbazia
La visita dell’abbazia di Montecassino, gestita dal Polo Museale del Lazio, parte dal chiostro situato davanti a uno dei due ingressi dell’edificio religioso, per poi attraversare il corridoio degli Ospiti e proseguire alla porta del chiostro del Bramante. Quest’ultimo, detto anche di Sant’Anna, è in stile rinascimentale e risale al 1595 su struttura ideata e disegnata dal Bramante stesso; qui si possono inoltre osservare due statue che raffigurano San Benedetto Santa Scolastica. All’interno dell’abbazia si possono invece ammirare il coro ligneo posto dietro l’altare maggiore assieme all’organo a canne, la volta che sovrasta il coro dipinta da Stefanelli nel’1984 con affreschi su San Benedetto intento a predicare, la tomba di Piero de’ Medici, una porta bronzea dell’XI° secolo, numerose croci e il sepolcro di San Benedetto e Santa Scolastica.
Altrettanto preziosa è la cripta, posta sotto l’altare maggiore, con mosaici dorati. Non mancano inoltre intagli, tarsie marmoree e affreschi straordinari che rendono quest’abbazia un’opera d’arte. Uscendo dalla cattedrale si trova l’ingresso del museo, disposto su due piani, in cui sono esposti oggetti e reperti di vario genere, come ad esempio paramenti sacri, argenti italiani, avori, sculture, La sezione delle miniature e delle stampe, infine, contiene alcuni esemplari di grande pregio. Riaperta da poco, la Sala della Natività espone, fra le altre tele, anche la tavola di Sandro Botticelli raffigurante la nascita di Gesù.
Piccole curiosità
Come curiosità vi segnaliamo che qui è custodito uno dei primi testi in volgare italiano della storia, il Palcito Capuane che fa parte dei Placiti Cassinesi, che inizia con “Sao ko kelle terre. Nei pressi dell’abbazia si può poi visitare il cimitero militare polacco. Inoltre, sempre nei pressi, degni di nota sono una sosta a Formia con il suo lungomare, e Gaeta.