Le rose rapprsentano una varietà floreale estremamente conosciuta ed apprezzata, corrispondente a circa 150 specie piuttosto diversificate per riproduzione, aspetto e crescita, ma quasi tutte inconfondibilmente legate all’aspetto dei boccioli, caratterizzato da un aspetto molto facile da individuare. Le rose sono da secoli considerate piante dal forte potere evocativo, spesso legate al “linguaggio” dei fiori, basti pensare alle rose rosse, simbolo di passione. Esistono tante varietà differenti, ad esempio di tipo cespuglios, rampicanti, striscianti, arbusti di ogni forma e dimensione, ma oltre alla caratteristica semina, le rose possono essere riprodotte anche tramite talea.
Nessuno lo sa, ma ecco come riprodurre le rose per talea
Com’è noto, la talea costituisce un sistema di riproduzione che consente, attraverso una metodologia specifica, di far nascere una pianta semplicemente sottoponendo a nutrimento un ramo, o un frammento di pianta “originale”, in un processo che è estremamente simile alla forma di vita originaria. La rosa, che tradizionalmente è nota anche per necessitare di attenzioni particolari, ha grandi capacità rigenerative, che sono perfette per la riproduzione tramite talea.
Il periodo migliore per far radicare una talea di rosa è corrispondente alla tarda estate/inizio autunno (quindi fine agosto-settembre). Trattandosi di una pianta delicata, bisogna utilizzare cesoie molto ben affilate e disinfettate, e scegliere accuratamente il “pizzetto”, ossia la sezione di ramo che costituirà la talea. E’ necessario scegliere un terreno relativamente acido, al quale andrà aggiunto una quantità discreta di perlite agricola poco polverosa.
Va scelto un ramo dall’aspetto robusto, lungo almeno 15 centimetri, effettuando un taglio dritto, che servierà a separare il ramo dalla pianta originale, per effettuarne un secondo poco sopra l’ultimo “nodo” (il nodo è dove fuoriescono i gruppi di foglie”, lasciando almeno un paio di foglie in alto, nella parte alta dello stelo, la sezione che resterà all’esterno.
Il ramo ottenuto andrà interrato per circa metà lunghezza nel terreno, contenente un po’ di concime organico. Bisogna ricordarsi di bagnare adeguatamente il vaso, fino a che l’acqua non fuoriesca dalla parte inferiore del vaso. Nel corso dei giorni il terreno deve essere tenuto sempre costantemente umido e la pianta lontano dalle fonti di dirette di luce.