La Busta paga non è solo qualcosa di “sacro” per il lavoratore dipendente nostrano, ma evidenzia, nella sua funzione “simbolica” anche la condizione media del mondo del lavoro, da sempre condizionato da numerosi fattori spesso penalizzanti in particolar modo per le fasce di reddito medio-basse. Lo Stato infatti è solito aumentare sensibilmente gli importi di diverse categorie di lavoratori per riequilibrare la situazione economica, cosa che già avviene alla fine dell’anno con la Legge di Bilancio, ma come abbiamo già esaminato più volte, il governo sviluppa una serie di modifiche anche nel corso dell’anno, solitamente con sensibili aumenti a “scadenza”. Quali categorie di lavoratori percepiranno un aumento sulla propria busta paga a settembre?
Busta paga di Settembre: ecco chi avrà diritto agli aumenti
Durante l’estate una sensibile percentuale di lavoratori dipendenti ha già ricevuto un vero e proprio contributo “fisico” pari a 200 euro (il famoso Bonus 200 euro) per tutti i lavoratori e pensionati con un tetto annuo di reddito non superiore a 35 mila euro.
Il Bonus 200 euro non è stato rinnovato ma il governo ha ordinato un taglio del cuneo fiscale attraverso il Decreto Aiuti Bis. Il taglio del cuneo fiscale comporta una riduzione delle imposte dirette ed indirette sugli stipendi e sui contributi. Questo si traduce in una dose di aumenti in busta paga che saranno evidenti per tutte le mensilità fino alla fine del 2022, tredicesima inclusa. La mensilità non deve essere superiore a 2,692 euro per godere degli aumenti.
L’aumento medio sulla busta paga sarà quindi dell’1,8 % rispetto alle condizioni attuali ma ovviamente sarà differente a seconda del reddito: chi percepisce 15 mila euro all’anno, nel mese di settembre e in quelli successivi percepirà 11,53 euro, per un totale di 69,23 euro totali fino alla fine del 2022.
Il “taglio” totale è del 2%, il cuneo fiscale è stato ridotto dell’1,2% e del già presente 0,8 % relativo al taglio sulla quota dei contributi previdenziali.