Il limone è una delle piante da frutto più importanti sia dal punto di vista gastronomico che quello officinale, in quanto il contenuto del caratteristico agrume che è giallo nel giusto punto della propria maturazione ha da secoli ha portato il limone ad essere molto utile anche in ambito medico. La pianta di limone sembra essere originaria della Cina ma rapidamente, a partire da epoche molto antiche ha trovato diffusione in ambienti sufficientemente caldi, come il contesto mediterraneo, e secondo gli studi recenti rappresenta un ibrido tra il cedro e l’arancio amaro. Anche in Italia la pianta di limone è molto diffusa e tra i veri metodi per poterla coltivare spicca quella tramite talea.
Talea di limone è la più bella della stagione: ecco i benefici
Come abbiamo già osservato la talea rappresenta un importante metodo per “replicare” una pianta, sviluppandone una molto simile partendo da un ramo. La talea di limone si rivela vantaggiosa nel suo sviluppo perchè permette di avere a disposizione una seconda pianta quanto più simile a quella originale e non necessita di una preparazione particolare o un pollice verde vero e proprio.
Sviluppare una nuova pianta di limone tramite talea non è difficile ma bisogna tenere a mente alcuni accorgimenti, primo su tutti, il periodo, in quanto si tratta di una pianta che cresce meglio nelle stagioni calde, quindi la primavera è il contesto perfetto.
Bisogna poi scegliere un ramo di una pianta già esistente, prediligendo quelli giovani, che sono riconsocibili per l’aspetto verde, la lunghezza deve essere compresa tra i 15 ed i 20 centimetri. Il taglio deve essere netto, effettuato con un paio di cesoie affilate e ben disinfettate.
Quella che dovrà essere la cima dovrà presentare un’estremità tagliata leggermente in obliquo, lasciando solo qualche foglia sulla cima, mentre la parte in fondo deve essere incisa nella corteccia ed eliminata in una prozione di circa 1 centimetro.
Bisogna poi immergere per alcuni minuti lo stelo in un ormone radicante, successivamente lo stelo andrà infilato in un vaso colmo di terriccio molto umido, per circa la metà. Consigliabile per i primi 2 mesi proteggere la pianta dalla luce diretta, avendo l’accortenza di circondarla con mezza bottiglia di plastica, e mantenendo il terreno sempre sufficientemente umido. Passati i 2 mesi la “protezione” potrà essere tolta, ma la pianta non dovrà essere ancora esposta alla luce diretta dal sole.
Dopo circa un anno, sarà arrivato il momento di rinvasare la pianta in un vaso più capiente.