Il denaro viene percepito dalla quasi totalità dei cittadini, anche italiani, come una risorsa principale, e per la maggior parte di essi costituisce la principale motivazione che porta a lavorare. Se rappresenta qualcosa di “definito” simbolicamente parlando, nell’atto pratico nel corso dei secoli, soprattutto durante e dopo la rivoluzione industriale che ha definito le classi sociali ha acquisito una nuova dimensione, alla quale va ad aggiungersi una legata alla sostituzione graduale ma costante tra il denaro “fisico” e quello elettronico, ossia le forme di valuta che sfruttano un circuito telematico, come il Bancomat.
Bancomat, d’ora in poi stop ai prelievi: ecco cosa sta succedendo
Bancomat, consorzio e società per azioni attiva nel nostro paese e in molti altri paesi europei, permette dagli anni 80 del secolo scorso di effettuare prelievi, pagamenti e di sviluppare tutta una serie di servizi. Ma è sopratutto il contesto dei prelievi che vede Bancomat aver trovato la maggiore diffusione, anche se proprio quest’azione è destinata in un futuro non così lontano a diventare parte del passato.
Con la sempre più importante diffusione dei sistemi di pagamento elettronici, anche i prelievi risultano “meno fondamentali” per le banche che da diversi anni si stanno attrezzando per “digitalizzarsi”. Nello specifico, questo significa meno necessità di disporre di sportelli ATM e quindi meno “facilità” nel trovare uno di questi dispositivi.
Alcune banche hanno già provveduto a dismettere la propria serie di sportelli ATM, scegliendo preventivamente di permettere comunque il completo accesso ai prelievi attraverso gli sportelli di altre banche, tematica che tuttavia è ancora piuttosto “calda” in quanto le commissioni proprio in virtù di questa tendenza, sono destinate ad aumentare sensibilmente.
Da una base di 49 centesimi di euro per il circuito Bancomat, queste commissioni aumenteranno progressivamente, forse a partire già dal prossimo anno, come richiesto da Bancomat SpA che per una questione legata ai costi, ha ufficialmente proposto l’abrogazione di questa tariffa fissa, chiamata comissione interbancaria, a favore di una flessibile, determinata dalle singole banche.