Il ghiaccio secco costituisce nella sua forma tradizionale l’anidride carbonica nella sua forma solida e “fisica”, che si sviluppa quando questa sostanza viene portata ad una temperatura estremamente ridotta, almeno 78 gradi centigradi sotto zero, e si contraddistingue per un aspetto simile al ghiaccio tradizionale. Gli impieghi del ghiaccio secco sono molteplici, ad esempio per la conservazione di cibi anche a distanza di tempo, ma anche per ridurre il dolore dovuto a contusioni, potendo effettuare quella che viene definita funzione antiedemigena. In generale è considerato un eccellente materiale refrigerante, preferibile al ghiaccio “vero” per una maggiore efficacia e durata. Ma come realizzarlo in casa? E’ possibile?
Non hai il ghiaccio secco? Ecco come realizzarlo in casa: il trucco geniale
Il ghiaccio secco non è quindi vero ghiaccio ma a causa del processo di sublimazione, passa direttamente alla sua forma gassosa, senza passare per quella liquida. Su larga scala questo viene prodotto attraverso la compressione dell’anidride carbonica alla sua liquefazione, a temperatura ambiente, venendo poi introdotta in una macchina apposita che la trasforma in quella che viene definita neve carbonica. Successivamente questa viene compattata e ridotta in blocchi, poi scompattati.
E’ possibile realizzarlo in casa, ma occorrono degli strumenti specifici, come un estintore ad anidride carbonica e una federa, oltre a protezione per viso e mani quindi, mascherina occhiali protettivi e guanti sufficientemente robusti, oltre ad un abbigliamento che copra interamente il nostro corpo.
Una volta raggiunto un luogo libero ed areato è sufficiente avvolgere la federa attorno al tubo dell’estintore, inserire l’ugello nella federa e chiuderla nell’erogatore di plastica, avendo l’accortenza di sigillare con del nastro adesivo la federa attorno all’erogatore.
E’ sufficiente abituarsi alla sensazione di freddo estremo che la generazione dell’estintore ad anidride carbonica sviluppa, basta azionarlo per pochi secondi alla volta, e rapidamente spostare il risultato dalla federa ad un contenitore più adatto, il migliore dei materiali è una plastica robusta, da evitare strumenti in metallo, ma anche vetro e porcellana.