Questi sono i salumi che fanno male al colesterolo e che dovremmo consumare con minor frequenza possibile per non aggravare il problema. Il colesterolo alto è un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache. Sebbene la maggior parte delle persone sappia di dover evitare le carni rosse grasse, pochi si rendono conto che i salumi hanno la stessa quantità di grassi saturi – e a volte anche di più – di una bistecca.
Persino il tacchino ha più di un grammo di grassi saturi per etto. Se si vuole ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache, è meglio limitare l’assunzione di carne rossa e di carni lavorate. L’OMS raccomanda di consumare carne rossa non più di 3 volte alla settimana e di limitare l’assunzione di carni lavorate, come pancetta o prosciutto, a non più di 200 grammi alla settimana.
Il problema degli affettati è che non ci rendiamo conto di consumarne in abbondanza, in quanto fungono perlopiù da contorni e a volte anche come stuzzichini prima di mangiare il pasto. Facendo così però aumentiamo inconsapevolmente l’apporto di proteine, grassi e sale che non fanno bene a chi ha problemi di colesterolo.
Questi sono i salumi che fanno più male al colesterolo
I salumi di pollo e tacchino si presentano spesso sotto forma di polpettine e sono spesso lavorati con hot dog di pollo o tacchino. Proprio come gli hot dog, questi salumi contengono spesso elevate quantità di sodio, nitrati e aromi artificiali. Inoltre, sono ricchi di grassi e calorie, per cui è bene fare attenzione alla frequenza di consumo. Sono accompagnati dalla scritta “light” e ciò ci induce a credere che ne possiamo consumare in abbondanza. Prestiamo massima attenzione, invece, a non superare la dose di massimo 200 grammi a settimana.
Se vogliamo evitare il colesterolo alto, consumiamo il meno possibile i salumi di manzo. Questi si presentano spesso sotto forma di mortadella, salame, bresaola. Spesso contengono un’elevata quantità di sodio e spezie, che possono avere un effetto negativo sulla pressione sanguigna se consumati in quantità elevate.
Lo stesso dicasi per i salumi lavorati con la carne di maiale, come la mortadella, il prosciutto cotto e crudo, lo speck, eccetera. Anche in questo caso bisogna sempre fare attenzione alla quantità che si consuma. Può essere difficile da determinare, perché a volte gli ingredienti non sono elencati sull’etichetta. Gli alti livelli di sodio e conservanti, nonché di grassi, si ripercuotono sul nostro benessere rendendo la digestione più macchinosa e quindi rallentando l’intero sistema.
Tra i salumi possiamo inserire anche gli insaccati come le salsicce che spesso usiamo in sostituzione degli affettati. Realizziamo dei panini super proteici che all’interno nascondo una buona salsiccia e delle verdure cotte. Ma anche le salsicce, ahimé, sono spesso piene di grassi, sodio e conservanti. Quindi se vogliamo evitare il colesterolo alto, non ci resta che limitare l’assunzione di salsicce di maiale.
In pratica non si può mangiare nulla? Non è vero. Possiamo ricorrere alla rotazione degli alimenti. Secondo cui, se un giorno mangiamo carne, il giorno dopo mangiamo pesce o legumi e così via.