Le piante aromatiche che sono presenti da secoli nel contesto mediterraneo sono parecchie ma poche possono vantare l’applicazione e la diffusione che fin da epoche antichisisme sono associate al rosmarino, indispensabile come condimento e aroma vero e proprio in numerosissime pietanze ma anche immancabile nel contesto erboristico ed officinale. Infatti greci e romani che erano soliti sia utilizzare le varietà di rosmarino che crescevano spontaneamente su praticamente ogni tipologia di zona costiera del nostro paese, ma anche attraverso la coltivazione controllata. E’ una pianta che è abbastanza resistente e facile da coltivare ma che deve “subire” la giusta quantità di acqua, magari adottando un metodo preciso.
Usa questo metodo per innaffiare il rosmarino, crescerà in fretta
Allo stato naturale infatti, ossia nel caratteristico terreno, il rosmarino non ha bisogno di un ingente quantitativo di acqua mentre per la coltivazione in vaso la situazione è diversa a causa della conformazione delle radici che allo stato “selvatico” sono molto presenti e lunghe, mentre in vaso non possono contare su uno spazio adeguato, quindi le radici non possono per forza di cose tratteneere una quantità di acqua e nutrienti adeguato.
Questo rende necessario un adeguato apporto d’acqua e bisogna anche non lasciare asciugare completamente il terreno poiché le piante di rosmarino non “forniscono” segnali come foglie cadenti o steli appassiti. Sono anche piante che hanno bisogno di un drenaggio sufficiente, quindi è sempre una buona idea utilizzare vasi forati ed utilizzare cocci e vasi sul fondo.
In primavera ed in estate bisogna innaffiare ogni 2 giorni, avendo cura di tenere il terreno sempre inumidito, e non vanno mai bagnate le foglie ma solo con il terreno. Questo deve essere mantenuto sempre livemente umido, almeno finchè la pianta non ha radicato ed è cresciuta a sufficienza. Dopodichè il rosmarino, dopo alcuni mesi, diventa maggiormente resistente alla siccità ma va tenuto comunque al riparo dalle correnti d’aria ed alle gelate.