Pagare in contanti è un’abitudine di moltissimi italiani, ma anche di tanti cittadini europei, che fanno fatica ad affidarsi completamente alle carte e ai pagamenti elettronici. Lo testimonia il fatto che la BCE abbia lanciato un nuovo gruppo di studio per la produzione di una nuova serie di banconote, proprio perché la domanda di contante in Europa non accenna a diminuire.
Negli ultimi anni l’incentivazione dei metodi di pagamento tracciabili è servita a dare una stretta ai pagamenti in nero, contro l’evasione fiscale quindi, e contro il riciclaggio di denaro sporco, proveniente cioè da attività criminose. Questa stretta ha portato ad una conseguente stretta anche dei controlli sui pagamenti in contante. In questo articolo ti spieghiamo perché fare attenzione a pagare in contanti.
Ecco cosa potrebbe accadere a pagare in contanti
Dal 1 Gennaio 2022 la soglia massima per il pagamento in contante è stata portata a 999,99 euro. Successivamente, nel mese di Marzo, si è tornati alla soglia di 2mila euro, e la soglia tornerà a 1000 Euro a partire da Gennaio 2023. Qualsiasi pagamento a partire dai 1000 euro e che venga effettuato in contanti è per questo ritenuto illecito. Rientrano nelle transazioni illecite anche tutte quelle che cercano di aggirare la soglia attraverso il frazionamento della somma, salvo i pagamenti misti. Quelli cioè che prevedono il pagamento della somma attraverso una porzione tracciabile e una in contanti, ma purché questa sia sempre al di sotto dei 999.99 Euro. Tutti gli altri trasferimenti superiori alla soglia devono avvenire attraverso banche (Bonifici), Poste Italiane SPA, istituti di moneta elettronica e di pagamento.
A chi effettua transazioni in contante illecite vengono applicate sanzioni dal minimo pari alla soglia minima (1000 Euro) fino ad un massimo di 50.000 Euro. Le sanzioni, che vanno a colpire entrambe le parti attive della transazione, sono comminate anche in proporzione all’importo trasferito e al vantaggio che le parti hanno ricevuto dall’effettuarla illecitamente. Va in ogni caso sempre versato allo Stato l’importo eventualmente spettante in tasse evase. L’omessa segnalazione delle operazioni illecite da parte degli enti preposti porta ad una sanzione amministrativa pecuniaria minima di 3.000 euro fino a 15.000 euro.
Movimenti in contanti: i nuovi controlli
Con l’introduzione dell’obbligo del POS per tutti i commercianti e gli esercenti, un’altra fetta di potenziale evasione fiscale dovrebbe aver subìto un colpo. Le misure introdotte nel corso di quest’anno, però, danno la possibilità al Fisco di incrociare ulteriormente i dati e le abitudini dei cittadini attraverso quella che è stata definita una Super Anagrafe dei Conti Correnti.
Le norme introdotte nel corso del 2022 danno infatti la possibilità al fisco di andare ad incrociare i dati già in possesso dei vari enti tributari e di confrontarli con le abitudini di spesa e di utilizzo dei Bancomat dei cittadini. In particolare i dati riguardano il saldo contabile d’inizio e fine anno, il totale di addebiti e accrediti nel corso dell’anno stesso, i plafond di spesa e l’importo complessi degli acquisti effettuati con carte di credito e carte di debito. Di fronte all’emergere di cifre apparentemente incongrue, di cui non si capisce la provenienza, possono scattare i controlli.