Psicologo di base: affiancare questa figura al medico di medicina generale per tutti i pazienti potrebbe essere un primo passo verso il miglioramento della salute mentale. A questa idea, che circola da tempo con tante remore per i costi e per le possibili platee di ogni dottore, potrebbero avvicinarsi concretamente per prime le Marche.
La regione del centro-Italia ha infatti varato una risoluzione unitaria che va in questa direzione. Dovrebbe essere un primo passo verso la sperimentazione di un servizio rivoluzionario ma potenzialmente fondamentale per tantissime persone. Capiamo più nello specifico di cosa si parla.
Psicologo di base nelle Marche: ecco cosa succede
La Regione Marche valuterà la “possibilità di avviare una sperimentazione per l’introduzione dello psicologo delle cure primarie nei servizi offerti dagli erogatori pubblici e privati accreditati, oltre che nelle equipe di medicina territoriale, anche con la finalità di sostenere ed integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta”. La risoluzione chiede inoltre di “garantire il finanziamento per le prestazioni erogate per la salute mentale e la prevenzione del disagio psichico per giovani e fasce più fragili della popolazione, anche valutando la possibilità di incrementare gli stanziamenti con maggiori e più adeguate risorse da trasferire alle aziende sanitarie”.
È questo il testo di una risoluzione unitaria votata in Consiglio Regionale, riportato dall’ANSA nei giorni scorsi, e che dovrebbe dare il via ufficiale al progetto di mettere a disposizione della popolazione un medico di base per la salute mentale che dovrebbe affiancare i MMG e i pediatri. L’atto parte dalle iniziative mosse da due proposte differenti, la prima a iniziativa dei consiglieri del gruppo Pd, la seconda della consigliera Simona Lupini del Gruppo Misto. A firma di quest’ultima l’inserimento di una mozione per “l’inserimento delle psicologhe e degli psicologi nelle case di comunità”.
Psicologo di base: le ragioni della scelta
Una decisione che nasce dall’esperienza maturata con la pandemia e in seguito al suo impatto sulla salute mentale delle persone. È più che verosimile che la domanda di interventi psicosociali nei prossimi mesi salga ancora dopo le impennate del recente passato e la corsa al bonus psicologo varato dal governo Draghi, in particolare da parte dei giovani e delle persone psicologicamente più fragili.
Da non sottovalutare anche i rischi dal punto di vista della salute mentale delle conseguenze della possibile crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria, che potrebbe ancora di più acuirsi per l’inflazione e per i problemi di approvvigionamento energetico.