Gerbere: ecco come coltivarle in vaso

Le gerbere sono un genere di pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria dell’Africa, dell’Asia e del Sudamerica. Presentano foglie lanceolate e lobate, disposte a rosetta. Invecchiando, le foglie diventano pubescenti nella parte inferiore e si abbassano per lasciare spazio alle nuove piccole foglie che, nei primi giorni si presentano bianche e pelose. I fiori sono molto durevoli e decorativi e fioriscono all’inizio dell’estate.

Gerbere: ecco come coltivarle in vaso

Se si vogliono coltivare queste stupende piante erbacee, la riproduzione può essere tramite talea o per seme. Per quanto riguarda la riproduzione per talea, l’ideale è farlo in primavera, eliminando i getti che non hanno prodotto fiori e mettendoli a dimora nel terreno composto principalmente da sabbia e torba.

I semi, invece, vanno riposti in un contenitore riempito con terreno fertile durante i mesi di febbraio e marzo. Dopo 15 giorni dalla messa in dimora, iniziano a germogliare, per poi dare vita ad alcune piantine che cresceranno in altezza. Quando queste avranno raggiunto un’altezza di 10-12 centimetri, si possono trapiantare in un vaso.

Le gerbere hanno bisogno di molta luce, ma devono anche essere posizionate in zone asciutte e ventilate. Tollerano la luce del sole diretta ma non il caldo torrido che può rovinare gravemente le foglie. Il terriccio deve essere molto drenante e bisogna riporre la massima attenzione ai ristagni d’acqua, i quali possono provocare in poco tempo la comparsa di marciumi e la morte della pianta. Per questo motivo le innaffiature devono essere moderate ed effettuate solo quando il substrato è completamente asciutto anche in profondità prima di procedere con una nuova innaffiatura.

Queste piante sopportano bene l’inverno se tenute al riparo dalle piogge, dalle gelate e innaffiate di rado. Le gerbere  reagiscono a temperature inferiori a 13 gradi andando in fase vegetativa (dormienza) durante la quale può anche perdere interamente la parte aerea per produrla nuovamente all’arrivo dei primi caldi primaverili.

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