Il contesto dei mutui costituisce una situazione “in divenire” piuttosto spinosa, a tratti insostenibile per tantissimi, essendo strutturalmente l’unica maniera effettiva che hanno tantissimi contesti familiari per acquisire, nel corso del tempo, un immobile di proprietà, generalmente una casa, ma non solo. L’anno 2023 è stato contraddistinto da una flessione negativa che ha portato una decrescita dei mutui richiesti in favore di affitti in aumento, anche a causa di una condizione legata ai tassi in aumento, che secondo gli ultimi rilevamenti potrebbero aumentare anche per il 2024.
Non tutte le categorie di cittadini però saranno “sfavorite” da questo punto di vista allo stesso modo e ci sarà sicuramente chi pagherà di meno e chi pagherà di più rispetto ad ora.
L’aumento dei tassi in buona sintesi comunque non sarà particolarmente attenuato, anzi sarà pronto ad essere rilevante anche per il prossimo futuro.
Mutui 2024, tassi in aumento: ecco quanto costeranno
Il mercato immobiliare è in crisi, in particolare in alcune regioni del paese, e le difficoltà economiche del continente europeo che hanno coinvolto anche la zona Euro, sia per motivazioni puramente sociali ma anche economiche ad esempio è un fenomeno legato al costo del denaro stabilito dalla Banca Centrale Europea.
Nell’ultima metà di 2023 il costo medio dei tassi è stato fissato in un ambito in aumento, pari ad una media 4,50% che in alcune situazioni ha portato la percentuale a diventare 4,75 %.
Per il prossimo anno, parlando generalmente questo importo dovrebbe aumentare fino al 5 % provocando quindi un aumento medio di 120-150 euro al mese in più per chi ha aperto un mutuo o chi si accinge ad aprirlo nei prossimi mesi, principalmente a causa dell’inflazione. Fino a questo momento alzare i tassi era stata una scelta precisa e ponderata da parte della Banca Centrale Europea, stavolta invece sarà formalmente una forma di effetto domino.
Alcune manovre sono state mantenute per rendere meno difficile l’acquisizione di un mutuo ad esempio attraverso il Fondo prima casa confermato dal governo attraverso un DDL apposito al quale potranno aderirvi una schiera di cittadini, come le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, i giovani fino a 36 anni di età e i conduttori di alloggi IACP.
Questi non saranno agevolati con in passato da tassi minori ma fino all’80 % dell’importo sarà effettivamente “protetto” da una forma di garanzia pubblica, concepita per non subire gran parte dei già menzionati, quanto probabili, rincari sui tassi dei mutui che sono pressochè sicuri nel corso degli prossimi mesi.