Continua la guerra in Ucraina e lo stesso presidente Volodymyr Zelensky ha accettato di partecipare al vertice del G7. Ma a causa di alcuni imprevisti, il presidente ucraino ha dovuto annullare la sua partecipazione alla conferenza, anche se non si sanno ancora i motivi specifici. Le parole del leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, hanno fatto capire che c’è stato un piccolo problema non previsto, che hanno fatto perdere la conferenza al presidente ucraino.
Le ragioni per questo annullamento, possono essere varie. Ad esempio, ci può essere la possibile preoccupazione da parte di Kiev di perdere la guerra, senza aiuti militari americani, paura espressa dal dal capo staff del presidente ucraino, Andriy Yermak, in un incontro al US Institute of Peace a Washington.
Guerra in Ucraina: Zelensky non partecipa inaspettatamente al vertice del G7
La non presenza di Zelensky può essere derivata anche da un improvvisa emergenza sul fronte, dato che si tratta comunque di un paese in guerra. Oppure si potrebbe pensare che si tratta di una decisione presa vedendo come stavano proseguendo i negoziati a Capitol Hill riguardo al nuovo pacchetto di aiuti richiesto da Joe Biden, che ammonta a ben 108 miliardi di dollari.
Evidentemente non era il momento opportuno per chiedere ulteriori aiuti, anche a causa delle vicende che stanno accompagnando ultimamente tutto il mondo, come ad esempio la guerra a Gaza, che ha eclissato l’attenzione dalla guerra in Ucraina. Inoltre, si deve anche specificare che ormai la Camera Usa, è sotto il controllo dei repubblicani che hanno più volte espresso il loro parere contrario ad aiutare e mandare ulteriori aiuti a Kiev.
Proprio a causa delle elezioni presidenziali in arrivo, Biden, non può fare molto e le sue scelte sono moto ridotte rispetto all’anno scorso, quando il presidente Ucraino venne accolto con tutti gli onori alla Casa Bianca e al Congresso.
Negli ultimi giorni, l’impegno del presidente ucraino è stato senza dubbio notato, proprio con l’invio di importanti rappresentanti, come ad esempio il suo capo dello staff, Andriy Yermak, il ministro della Difesa ucraino e lo speaker del parlamento, al Capitol Hill per devi incontri cruciali con i membri del Congresso americano. Questi colloqui potrebbero essere stati cruciali per la decisione del presidente di sono presenziare alla riunione e al suo cambio di piano improvviso.
Tuttavia, le conseguenze di questi incontri potrebbero essere complesse. Le divisioni all’interno del Partito Repubblicano sono evidenti: leader come Mitch McConnell si schierano a favore del sostegno a Zelensky, mentre altri, come il fervente sostenitore di Trump Matt Gaetz, insistono sul ridirezionamento dei fondi verso le emergenze interne, invocando il principio dell’America First.
Queste situazioni, sicuramente generano moltissime tensioni, soprattutto mentre Biden è più irritato del solito a causa dello stallo in cui si trovano per adesso i possibili aiuti per l’Ucraina, da parte del Congresso. Lo stesso Biden, ha dichiarato che non aiutare più l’Ucraina sia assurdo e anche contrario agli interessi degli Stati Uniti, ma le divergente tra Repubblicani e Democratici ostacolano principalmente la possibilità di raggiungere un accordo.
L’irritazione è aumentata anche a causa del segretario al Tesoro, Janet Yellen, che ha avvisato sulle possibili conseguenze. Infatti, durante un viaggio Città del Messico, ha proprio sottolineato come il mancato finanziamento potrebbe portare alla sconfitta dell’Ucraina, mettendo così a rischio il flusso di sostegno finanziario del Fondo monetario internazionale al Paese.
La complessità di questa situazione evidenzia la pressione politica e diplomatica in gioco, con l’Ucraina al centro di un dibattito critico tra gli interessi nazionali e internazionali, aggravato dalle divisioni partitiche negli Stati Uniti.