Toni Negri, è venuto a mancare all’età di 90 anni, uno dei massimi rappresentanti della sinistra extra parlamentare, in modo particolare ha costituito una delle personalità più influenti della sinistra di stampo marxista. Personalità quasi naturalmente molto divisiva, come anche testimoniato dall’attuale Ministro della Cultura Sangiuliano che ha commentato la scomparsa del docente additandolo come “Cattivo Maestro”, un riferimento probabile a come fu definito nella sua tipologia di posizioni,
La vita di Toni Negri non è stata certamente banale , e sotto molti punti di vista, non facile, avendo preso e mantenuto posizioni molto radicali in modo particolare durante un periodo molto difficile per il nostro paese come quello degli anni di piombo.
Come è morto Toni Negri? La sua vita sarà sicuramente ripresa in varie notizie ed approfondimenti, da parte di un personaggio comunque importante nella storia della politica italiana di oltre mezzo secolo.
Toni Negri, chi era, libri, lavoro, causa morte, chi era
Era nato a Padova il 1° agosto del 1933.
Si è avvicinato alla politica molto giovane, inizialmente unendosi ai movimenti socialisti poi divenuto rappresentante e militante del PSI, gradualmente extraparlamentare e del marxismo operaista. Rappresentante assoluto Potere operaio, ne ha fatto parte fino al 1973, anno in cui ha fondato Autonomia operaia di cui sarà leader fino alla sua dissoluzione, nel 1979.
Da sempre elemento considerato all’applicazione politica anche con la violenza armata e lotta di classe, posizioni che lo hanno anche portato ad essere considerato un personaggio influente anche nella maniera “sbagliata” per i più moderati.
Negli anni 80 è stato eletto alla camera tra le fila delPartito Radicale con oltre 13mila preferenze, però nello stesso anno ha lasciato il nostro paese per rifugiarsi in Francia perché coinvolto nei processi del “7 aprile” ai militanti di Autonomia Operaia ritenuto tra le menti influenti delle Brigate Rosse che autori dell’omocidio di Aldo Moro, anche se lui si è sempre professato innocente e vittima di un errore giudiziario. Molti anni dopo è rientrato in Italia, avendo usufruito di quella che viene definita “amnistia”, la dottrina Mitterrand, nel 1997 due anni dopo gli è stata concessa concessa la semilibertà, e nel 2003 quella totale.
Tra i libri più famosi spicca Impero, scritto con l’ex allievo Hardt che ha evidenziato poco dopo l’attacco alla torri gemelle le dinamiche che hanno portato alla nuova definizione della guerra al terrore da parte della comunicazione internazionale.
Concetti espansi anche da altre pubblicazioni come Moltitudine, nel 2004.
E’ morto per cause naturali, a Parigi, la scorsa notte.