Marco Liorni: ecco il nuovo conduttore de “L’Eredità”

Marco Liorni assume il ruolo di conduttore de “L’Eredità”, programma di Rai1, a partire dal 2 gennaio, subentrando a “Reazione a Catena” dopo un periodo di ben cinque anni. Questo segna un significativo traguardo per il presentatore, il cui percorso professionale e personale è stato delineato recentemente dal Corriere della Sera. Dalle origini come fonico e speaker radiofonico, Liorni ha successivamente ricoperto il ruolo di montatore e volto televisivo nelle emittenti locali, fino al decisivo passo in avanti con Mediaset, dove ha operato come inviato per “Verissimo”. Quest’occasione, egli la considera come il punto di svolta fondamentale della sua carriera.

“Cristina Parodi si trovava in dolce attesa della figlia, e poiché doveva assentarsi per alcuni mesi, c’era la necessità di trovare un conduttore per Verissimo. Era il lontano 1997. Avendo già ricoperto il ruolo di inviato l’anno precedente, Giorgio Gori e Gregorio Paolini hanno scelto me per sostituirla,” ha ricordato Marco Liorni. Tuttavia, uno dei momenti più complessi della sua carriera è sopraggiunto dopo il periodo di inviato al Grande Fratello: “Dopo sette intensi anni nel mondo del Grande Fratello, ho dovuto affrontare un periodo di quattro anni senza presenze televisive,” ha condiviso Liorni, sottolineando la sua preoccupazione di dover cambiare completamente mestiere.

“Avevo già preso una decisione in tal senso e avevo fissato come scadenza dicembre 2011. Dopo aver proposto i miei progetti televisivi a praticamente tutti i contatti che avevo, la risposta era costante: mi vedevano solo come ‘quello del Grande Fratello’. Era diventato estremamente frustrante,” ha aggiunto. Tuttavia, il destino ha sorriso a novembre dello stesso anno quando è emersa l’occasione di un numero zero per la Rai, dando vita al programma “Perfetti Innamorati”. Un nuovo capitolo che ha segnato una svolta significativa nella carriera di Marco Liorni.

Marco Liorni: ecco il nuovo conduttore de “L’Eredità”

Durante l’approfondito dialogo con Renato Franco, Marco Liorni ha condiviso anche aspetti più intimi della sua vita. In particolare, ha raccontato il suo ultimo momento di commozione: “Nello studio di Reazione a Catena, nell’ultima puntata,” ha svelato il conduttore. “Non c’era nessuno, tutti se ne erano andati: tecnici, pubblico, squadre, autori. Luci spente, solo neon accesi e qualche foglio per terra. Un pezzo di vita mi è passato davanti, cinque anni intensi. Ho pianto come una fontana, è stato liberatorio.”

Passando al discorso sul suo matrimonio con Giovanna Astolfi, sposata nel 2014, Liorni ha evidenziato l’importanza della comunicazione aperta nella loro relazione: “Abbiamo un rapporto molto franco,” ha dichiarato. Potrebbe sembrare sconsigliabile, ma offre uno scambio che ti porta in direzioni inaspettate. Da quando lo facciamo, siamo molto più tranquilli, viviamo con molta più fiducia.” Scherzando sulle dinamiche della loro relazione, Liorni ha aggiunto: “Se devo tirare fuori qualcosa, mia moglie spesso mi blocca subito, soprattutto quando vado in un overload di pensieri.”

Questi dettagli personali aggiungono un tocco di sincerità e umanità alla figura di Marco Liorni, rivelando il lato più autentico e riflessivo del noto conduttore televisivo.

Riflettendo sul caso di Pino Insegno, ora designato come possibile conduttore di “L’Eredità” al suo posto e recentemente annunciato alla guida di “Reazione a Catena,”. In effetti, mi trovavo molto bene a condurre ‘Reazione a Catena,’ ma un giorno mi è stata proposta ‘L’Eredità.’ Chissà, magari ci saranno ulteriori cambiamenti… Ma è un onore avere l’opportunità di condurre un programma storico, che è stato guidato da figure illustri come Fabrizio Frizzi.”

Lontano dall’ambiente politico, Liorni ha assicurato che, durante la sua permanenza come conduttore, manterrà una distanza dalla politica attiva: “Però sto pensando di iniziare a studiare per il futuro. Mi piacerebbe intraprendere una carriera al Parlamento Europeo. Il teatrino della politica nazionale non mi affascina particolarmente, mentre a livello locale sembra avere più a che fare con l’amministrazione. Nel Parlamento Europeo, invece, vedo un’istituzione che definisce la direzione per i Paesi, che si occupa di una politica di alto profilo e visionaria per il futuro.”